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COL CUORE IN ITALIA

Musica

LAURA PAUSINI, LA VOCE ITALIANA CHE CONQUISTO IL MONDO

LAURA PAUSINI, LA VOCE ITALIANA CHE CONQUISTO IL MONDO

Laura Pausini è cresciuta a Solarolo, una piccola cittadina nei pressi di Faenza, in Romagna. Questo fatto inganna molti facendo credere che Solarolo sia anche il luogo di nascita dell'artista, come indica, erroneamente, addirittura il suo sito ufficiale. In realtà Laura Pausini è nata a Faenza, a pochi chilometri da Solarolo, anche perché Solarolo è talmente piccola che non ha un ospedale.

Passando all'aspetto musicale, Laura Pausini ha iniziato a cantare nei locali di pianobar con suo padre fin dall'età di otto anni. A tredici anni, nel 1987, viene registrato il suo primo album, "I sogni di Laura". Tale album costituiva solamente un modo per "pubblicizzare" il lavoro nei pianobar svolto dalla stessa Laura Pausini e dal padre Fabrizio, era disponibile solo a chi assisteva agli spettacoli del duo e, pertanto, non si può certo includere nella discografia ufficiale della cantante. "I sogni di Laura" contiene tredici brani, di cui due scritti da lei ma firmati dal padre perchè troppo giovane, mentre gli altri reinterpretazioni di brani famosi. Intanto partecipa a vari concorsi in Emilia-Romagna, ma la grande occasione arriva nel 1991, quando passa con successo le selezioni per partecipare al Festival di Castrocaro.

Divenne famosa nel 1993 quando vinse il Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con uno dei suoi brani più noti e tuttora apprezzati, "La solitudine". Questo le permette di concorrere tra i big già l'anno venturo, quando con "Strani amori" si aggiudica il terzo posto: le classifiche confermano il risultato, piazzando al top della hit parade il singolo. Come i più grandi nomi del panorama musicale italiano, come Eros Ramazzotti, Gino Paoli e Zucchero, anche la Pausini conquista il mercato discografico estero, che l'allontana dall'Italia per circa due anni. Da allora la sua musica ha fatto il giro del mondo. Ha cantato in spagnolo, portoghese, inglese e francese ed è una delle cantanti italiane più famose nel mondo. Dopo la vittoria del Festival di Sanremo si trasferisce a Milano.

Il suo primo album in spagnolo, Laura Pausini, nel 1994 divenne un bestseller in Spagna e in America Latina. Il fenomeno esplode nella Hot Latin Tracks di Billboard, successo che la conduce immediatamente al primo posto della classifica delle rivelazioni femminili del 1995, davanti nientemeno che a Mariah Carey. Nello stesso anno riceve l'Oscar della musica, il World Music Award, che le viene consegnato a Montecarlo per aver venduto il maggior numero di dischi nel mondo. A Miami ottiene il premio Lo Nuestro, cui segue il Globo di platino per essere la prima cantante non spagnola ad aver raggiunto il milione di copie vendute in Spagna.

Nel 1996 pubblica "Le cose che vivi" che esce in tre versioni diverse per il mercato italiano, spagnolo/ispanoamericano e brasiliano (quest'ultima versione contiene tutti i brani in italiano e, per tre di questi brani, è presente anche una versione in portoghese). Dalla Svizzera inizia il tour che la vedrà davanti a milioni di fans: il World Wide Tour '97 si svolge, regolarmente con il tutto esaurito, a Parigi e a Lisbona, a Rotterdam e a Madrid, a Bruxelles e a Montecarlo. Conquista l'esorbitante cifra di ottanta dischi di platino, sommati ad innumerevoli piccoli e grandi riconoscimenti.

Nel 1998 esce "La mia risposta", pubblicato in cinquanta paesi in duplice versione, italiano e spagnolo. L'anno seguente incide il brano "One more time" per la colonna sonora del film "Le parole che non ti ho detto", con Kevin Costner e Paul Newman. Parte un breve tour europeo, al cui termine Laura vola negli Stati Uniti dal nuovo produttore, già di Mariah Carey e Céline Dion, David Foster.

              

Pubblica nel 2000 l'album con l'omonimo brano, scrittole da Biagio Antonacci, "Tra te e il mare" (trasmesso in prime time in anteprima da Canale 5. L'anno successivo esce la prima raccola "Laura Pausini - The best of", con "E ritorno da te". L'album cui stava lavorando da ben due anni, "From the inside", sbarca negli Stati Uniti nel 2002.

Nel 2004, dopo due anni di silenzio, interrotti soltanto dalla registrazione di un duetto con la cantante francese Hélène Ségara dal titolo On n'oublie jamais rien, on vit avec, torna sulle scene musicali con Resta in ascolto e con il rispettivo album cantato in spagnolo Escucha. L'album è anche disponibile con un dvd in edizione limitata che contiene video e interviste esclusive. Tra le voci dei credits dell'album ci sono tre brillanti artisti che firmano altrettanti brani di successo: prima sicuramente la regina indiscusso del pop mondiale, Madonna, che dona alla cantante romagnola un pezzo adattato al titolo di "Mi abbandono a te"; "Benedetta passione" è invece il nome del "pezzo" che Vasco Rossi, insieme a Gaetano Curreri e Saverio Grandi degli Stadio, crea in esclusiva per Laura Pausini, e infine "Vivimi", creata da Biagio Antonacci. Viene tratto anche il brano "Come se non fosse stato mai amore" cantato al Festivalbar del 2005.

                                   

                               

L'8 febbraio 2006 vince il Grammy per il miglior album latino con Escucha, superando la concorrenza di Bebe, cantante spagnola. È la prima donna italiana in assoluto che vince un Grammy. L'Italia non portava a casa l'ambita statuetta dal 1958, anno in cui Domenico Modugno la vinse per la canzone "Nel blu dipinto di blu (volare)".

  • Partecipa come ospite all'ultima serata del Festival di Sanremo dove esegue un medley delle canzoni che cantò nel 1993 e nel 1994 come partecipante alla kermesse canora in aggiunta a un accenno di Come se non fosse stato mai amore. Ha poi cantato il singolo fatto poi uscire per la Festa della donna, Uguale a lei, cover della canzone Tous les visages de l'amour di Charles Aznavour già tradotta in inglese con il titolo di She e così resa famosa con la performance dello stesso Aznavour e anni dopo da Elvis Costello come colonna sonora del film Notting hill. Infine si è esibita in un duetto con Eros Ramazzotti dove i due artisti hanno intonato la celeberrima Nel blu dipinto di blu.
  • Il 9 giugno 2006 il paese in cui è cresciuta, Solarolo (RA), le conferisce la cittadinanza onoraria per aver portato la Romagna nel mondo.

A tutt'oggi vanta oltre 27.000.000 di copie vendute nel mondo e oltre 160 dischi di platino.

              

   Cover del suo ultimo album uscito il 2-10-2004

 RESTA IN ASCOLTO

 Ogni tanto penso a te
è una vita che, non ti chiamo o chiami me;
può succedere.
Ma nessun'altro chiamai amore, amore
io da allora nessuno trovai che assomigliasse a te
che assomigliasse a me
nel cuore
resta in ascolto che c'è un messaggio per te e dimmi se ci sei
perchè ti conosco e so bene che ormai per te
alternativa a me non c'è, non c'è... per te non c'è.
Ma sarebbe una bugia, mia, dirti adesso che non ho avuto compagnia
sono uguale a te.
Io sopra ogni bocca cercai il tuo nome, il tuo nome
ho aspettato anche troppo e lo sai
che ho cancellato te, ho allontanato te,
dal cuore
resta in ascolto che c'è un messaggio per te e dimmi se ci sei
perchè ti conosco e il mio posto non è con te
dipendo già da me
rimpiangerai cose di noi che hai perso per sempre ormai
tu resta in ascolto perchè ormai per te alternativa a me non c'è, non c'è
alternativa a me, non c'è
ogni tanto penso a te... può succedere...

                        

BIAGIO ANTONACCI.....ISTINTO ED ISPIRAZIONE

             
         Biagio Antonacci

Biografia

Nato a Milano il 9 novembre 1963, ma vissuto a Rozzano, già giovanissimo suona la batteria e nonostante l'impegno scolastico per prendere il diploma da geometra. Partecipa nel 1988, tra le nuove proposte, alla 38esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone Voglio vivere in un attimo. Ottiene il suo primo contratto discografico e nel 1989 pubblica il primo album, Sono cose che capitano, che non passa inosservato grazie alla canzone Fiore. Il disco che lo farà conoscere al grande pubblico pero è Adagio Biagio uscito due anni dopo.

Il successo

Nel 1991 propone il singolo, e relativo album, Liberatemi con cui gira l'Italia partecipando al Festivalbar e con cui ottiene finalmente il successo meritato. Il cd Liberatemi, prodotto da Mauro Malavasi, vende 150.000 copie e sancisce l'importanza di Biagio Antonacci nel panorama musicale italiano. Nonostante gli impegni riesce a dedicare del tempo all'altra sua passione, il calcio, e diventa titolare della nazionale cantanti che si esibisce per scopi benefici. In una di queste occasioni conosce don Pierino Gelmini e collabora al suo progetto per il recupero di giovani emarginati con diverse iniziative. Nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo con Non so più a chi credere e nello stesso anno e' in tour per tutta l'Italia ottenendo un'ottimo riscontro di pubblicco.biagio antonacci

La Conferma

Per il quarto album bisogna attendere l'anno successivo, il 1994, quando esce Biagio Antonacci, con cui si conferma artista di successo. I singoli estratti sono Se io, se lei e Non è mai stato subito. Nel lavoro successivo, Il mucchio, pubblicato nel 1996 Biagio Antonacci compare oltre che come autore e interprete anche come produttore, insieme a Fabio Coppini. Tra le 13 canzoni si ricordano Happy family scritta insieme a Luca Carboni e Se è vero che ci sei dove si e' avvalso della collaborazione di Mel Gaynor, batterista dei Simple Minds. Il sesto album, Mi fai stare bene, è prodotto completamente da Antonacci e le canzoni Iris e Mi fai stare bene ottengono un enorme successo. Tra il tour e gli impegni con la nazionale cantanti, nel 2000 produce Come una goccia d'acqua, disco della cantante Syria nel quale sono presenti tre sue canzoni. Nello stesso anno esce Tra le mie canzoni una raccolta dei suoi maggiori successi, alcuni rielaborati ed altri live, più due inediti. Il primo album dal vivo di Biagio Antonacci è 9 Novembre 2001, il cui titolo è sia la data di pubblicazione che quella del suo compleanno. Nel 2003 per il mercato spagnolo e sudamericano viene pubblicato Cuanto tiempo...y ahora che contiene 134 brani. A giugno 2003 è ospite del concerto di Firenze di Claudio Baglioni.

 

Convivendo

Nel 2004 parte il progetto Convivendo con l'uscita della prima parte, seguita nel 2005 dalla seconda. Esperimento nuovo nel mercato musicale italiano che vede l'uscita di due mini album, in tempo diverso, invece del più classico disco doppio. Convivendo parte 1 è promosso dal singolo Convivendo, il cui video vede come protagonista l'ex velina Elisabetta Canalis, mentre Convivendo parte 2 dalla canzone Sappi amore mio, coprodotta con Steve De Maio.
Oltre che per Syria, ha scritto canzoni anche per Flavia Fortunato, Annalisa Minetti e Mietta.

     Biagio Antonacci - Convivendo parte 1

Come Biagio

Nell'estate 2005 Simone Cristicchi spopola nelle classifiche italiane con un simpatico brano a lui dedicato, Vorrei cantare come Biagio.
Il 1° settembre 2005, ad Hollywood, Biagio Antonacci ha ricevuto il premio come "Best Male Selling Italian Artist", per le vendite dell'album Convivendo che a inizio novembre ha superato il milione di copie. A metà settembre partecipa alla ormai consueta "jam session" di Claudio Baglioni nella splendida isola di Lampedusa. Il 4 novembre 2005 è uscito un DVD, registrato la scorsa primavera al Forum di Assago, intitolato ConVivo che contiene i due capitoli di Convivendo, alcuni dei suoi migliori successi e un inedito, il singolo Immaginano.

Discografia

Album

[Cover] [Cover] [Cover]

   

  • 1989 - Sono cose che capitano
  • 1991 - Adagio Biagio
  • 1993 - Liberatemi
  • 1994 - Biagio Antonacci
  • 1996 - Il mucchio
  • 1998 - Mi fai stare bene
  • 2000 - Tra le mie canzoni (raccolta con due inediti)
  • 2001 - 9 Novembre 2001
  • 2004 - Convivendo - Parte I
  • 2005 - Convivendo - Parte II

  [Cover] [Cover]  [Cover] 2 cd + dvd

Edizioni particolari

  • 1999 - Mi fai stare bene LE (Limited Edition con traccia cd-rom)
  • 2003 - Cuanto tiempo...y ahora (per il mercato spagnolo e sudamericano)

Dvd

  • 2000 - Live in Palermo (concerto del 10 luglio 1999)
  • 2005 - ConVivo (concerti di aprile 2005 al Forum di Assago)

                                     Convivendo

Un po’ colpa mia…un po’ colpa tua…sposiamoci
In una bugia c’è la verità…di vivere
Prima che io…prima che tu…si cambi idea
E le nostre pagine più belle
vengano distratte dagli amanti che…
Fanno di me…fanno di te…la fantasia
Che io come te…. ho ancora paura di perdere…
Le distratte corse libere nei cuori…
A volte fanno meglio delle grandi cose…..

Dicono che col tempo arriverò
A far convivere io e te l’amore
Dicono che per stare insieme a te
Bisognerebbe darti e mai privarti…

Io ci voglio credere …e tu?
Io ci voglio credere…convivendo
Io ti voglio vivere…e tu?
Io ti voglio vivere….convivendo

Un po’ colpa mia…un po’ colpa tua…tocchiamoci
Nel nostro letto….Preso e montato di sabato
Passiamo ore a fare e disfare…e a miagolare
Giurami che…ti giuro che…non finirà

Perché quello che noi abbiamo dentro è grande…
O perlomeno pari all’impossibile…

Dicono che col tempo arriverò
A far convivere io e te l’amore
Dicono che per stare insieme a te
Bisognerebbe darti e mai privarti…

Io ci voglio credere…e tu?
Io ci voglio credere…convivendo
Io ti voglio vivere..e tu?
Io ti voglio vivere…convivendo
Convivendo…convivendo…convivendo


SIMONE CRISTICCHI, UN CANTAUTORE FUORI DEGLI SCHERMI

SIMONE CRISTICCHI, UN CANTAUTORE FUORI DEGLI SCHERMI

                    

Simone Cristicchi (Roma, 5 febbraio 1977), è un cantautore italiano.

Fin da ragazzo si appassiona ai fumetti, imparando l'arte del disegno a china con Jacovitti e presta servizio da volontario in un centro d'igiene mentale, esperienza che lo segnerà per tutta la vita.

A 17 anni trova una chitarra in soffitta e inizia a strimpellarla formando un gruppo heavy metal stile Nirvana.

E' nel 1997, all'età di 20 anni, che scopre la canzone d'autore.

Nel 1998 vince il concorso nazionale Cantautori, conquistando il Premio SIAE per il miglior brano L'uomo dei bottoni.

Nel 1999 suona assieme a Morgan dei Bluvertigo e Cristina Donà nella serata tributo a Jeff Buckley.

Nel 2000 apre i concerti di Max Gazzè e Niccolò Fabi e, grazie al manager Francesco Migliacci, firma un contratto con l'etichetta Carosello Records che pubblica il suo primo singolo Elettroshock, brano di discreto successo radiofonico.

Nel 2002 partecipa al programma Destinazione Sanremo presentato da Pippo Baudo e Claudio Cecchetto con il brano Leggere attentamente le istruzioni che viene eliminato sbarrandogli la strada al Festival di Sanremo.

Nel 2003 presenta un nuovo brano alla giuria del Festival, Studentessa universitaria, che viene bocciato da Tony Renis.

Vince il Festival di Crotone Una casa per Rino, dedicato al cantautore Rino Gaetano conquistando il Cilindro d'argento. Apre i concerti della band Ciaorino, la più famosa cover-band di Rino Gaetano.

La grande svolta arriva nel 2005 grazie al tormentone Vorrei cantare come Biagio. Il 12 aprile canta il brano nel concerto di Biagio Antonacci davanti a 10.000 persone, coronando il sogno raccontato nella canzone.  

                       
Cantare Come Biagio - Simone Cristicchi
VORREI CANTARE COME BIAGIO


Rit: Vorrei cantare come Biagio Antonacci
Vorrei pesare come Biagio Antonacci
Firmare autografi alle fan, riempire i palasport
E fare quel che fa Biagio Antonacci
Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci
Vorrei convivere con Biagio Antonacci
Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison
Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Godo della stima dei miei simili e per quanto sia nostalgico non sono stato mai da Paolo Limiti
I limiti che ho li riconosco, sono cappuccetto rosso perso in questi sottoboschi artistici.
Credici, mi dicono, credici e arriverai al Palalottomatica o al Festivalbar,
fidati, mi dicono, fidati, ce la fai. Ma io mi sento un panchinaro condannato allo stand-by.
Mi stimano tantissimo i colleghi cantautori, i direttori generali e pure i produttori,
mi vuole bene questo pubblico di nicchia, ma io mi sento piccolo come una lenticchia.

Rit: Vorrei cantare come Biagio Antonacci
Vorrei pesare come Biagio Antonacci
Firmare autografi alle fan, riempire i palasport
E fare quel che fa Biagio Antonacci
Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci
Vorrei convivere con Biagio Antonacci
Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison
Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Pesante la tua musica leggera, la trovi su cd, lp e su dischetti per tastiera,
mentre a me mi trovi in giro qualche sera, in un locale dove fuori certamente non c’è fila.
Purtroppo in cima alle classifiche non ci facciamo compagnia
La costruzione di un successo è sempre un’alchimia di musica e di testo,
tu sei un gran maestro, ti dedico ‘sto pezzo e spero che ricambierai la cortesia.

Rit: Vorrei cantare come Biagio Antonacci
Vorrei pesare come Biagio Antonacci
Firmare autografi alle fan, riempire i palasport
E fare quel che fa Biagio Antonacci
Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci
Vorrei convivere con Biagio Antonacci
Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison
Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci

Sono bravo a scrivere canzoni, si, ma tu di più, ma tu di più,
sono bravo a regalare le emozioni, si, ma tu di più,
ma quanto tempo e ancora, io dovrò darci dentro
quanto tempo e ancora mi viene da star male perché

Rit: Purtroppo io non sono Biagio Antonacci
Vorrei pesare come Biagio Antonacci
Firmare autografi alle fan, riempire i palasport
E fare quel che fa Biagio Antonacci
Vorrei vestirmi come Biagio Antonacci
Vorrei convivere con Biagio Antonacci
Se fin da piccolo il mio mito era Jim Morrison
Con Rambo e Rocky, adesso è solo Biagio Antonacci!!!

Purtroppo io non sono Biagio Antonacci

                       


 

Alla fine dello stesso anno esce il primo album Fabbricante di canzoni trainato dal secondo singolo di successo Studentessa universitaria. L'album conquista il Premio della critica

A febbraio 2006 partecipa al 56° Festival di Sanremo nella categoria Giovani. Si classifica al secondo posto col brano Che bella gente, che riscuote un buon successo radiofonico

CHE BELLA GENTE


Ilala ilalà ilalà...
Cie bella gente capisce tutto
Sa il motivo ma non il trucco
Scruta dietro persiane vecchie ormai
Ti fa sempre gran domande
Poi ti intaglia come un diamante
Aspetta che tu crolli per poter dire agli altri
«L'avevo detto io»
Bisognerebbe stare tutti zitti
Non dare retta neanche ai tuoi fratelli
Parlare piano piano a bassa voce
Vedi Gesù che l'hanno messo in croce
Embè Embè
Vuoi o non vuoi devi fare così
Io sulla croce ci andrei
Ma per chi, per chi
Ilalà ilala ilala ilala...
Che bella gente capisce tutto
Sa il motivo ma non il trucco
Ha pistole con proiettili di malignità
Bisognerebbe caricarle a salve
E far di gomma tutti quei pugnali
Che se ti giri per un solo istante
Te li ritrovi conficcati alle spalle
Embè Embè
Vuoi o non vuoi devi fare così
io pugnalato sarei
Ma da chi, da chi
Aspetterò
Che mi darete addosso
Aspetterò
Fermo qui al mio posto canterò...
Per esempio certe volte preferisco i matti
Perché dicono quello che pensano e non accettano ricatti e compromessi
Non si confondono con gli altri
Nel bene, nel male rimangono se stessi
Tu non accontentarti di restare in superficie
Ma scava nel profondo oltre la radice e le apparenze
Amami per quel che sono veramente
E resterò con te per sempre
Ilalà ilala ilala ilala... Che bella gente

        
                  Vorrei cantare come Biagio    Studentessa universitaria 

Dopo il Festival viene pubblicata la ristampa dell'album.

Da segnalare la vittoria di altri premi: Premio Giorgio Gaber, Premio Carosone, Musicultura

Discografia

Fabbricante di canzoni (2005)

1. Senza 2. Studentessa universitaria 3. Vorrei cantare come Biagio 4. Fabbricante di canzoni 5. L'isola 6. La filastrocca della morlacca 7. Telefonata per l'estate 8. Ombrelloni 9. A sambà 10. Stupidowski 11. Sul treno 12. Angelo custode 13. Questo è amore 14. Rufus                              

                                 

 

                          

GIANLUCA GRIGNANI: UN RE DEL NIENTE CHE VUOLE ESSERE LIBERO DI SOGNARE

                         

                               

Gianluca Grignani (nato a Milano il 7 aprile 1972) è un cantautore italiano.

A 17 anni canta davanti ai bar, poi nel 1994 pubblica il suo primo singolo La mia storia tra le dita che gli apre le porte al Festival di Sanremo del 1995 dove ottiene un trionfo di pubblico con Destinazione paradiso. L'album omonimo che esce poco dopo balza in testa alle classifiche non solo italiane ma anche in quelle del Sudamerica. Escono singoli come Falco a metà e Primo treno per Marte.

Nel 1996 esce La fabbrica di plastica mentre nel 1998 Campi Di Popcorn.

Nel 1999 è di nuovo a Sanremo con Il giorno perfetto. Tre anni dopo è ancora sul palco dell'Ariston con Lacrime dalla luna anticipato e seguito da due singoli di successo: Uguali e diversi e L'aiuola.

                              

Nel 2004 esce Che ne sarà di noi (scritta in collaborazione con Andrea guerra) canzone-tema del film omonimo di Giovanni Veronesi la quale gli farà vincere a Saint Vincent il premio Grolla d'Oro per il Cinema 2005.

Nel 2005 esce Il Re Del Niente che con il singolo Bambina dallo spazio si inserisce nei primi posti delle classifiche musicali italiane. In seguito vengono estratti i singoli "Arrivi Tu" e "Il Re Del Niente", che da il titolo al cd.

Nel 2006 partecipa al Sanremo con Liberi da sognare ma viene eliminato alla prima selezione dopo la votazione delle giurie demoscopiche. La canzone però dopo il primo giorno di festival è la più trasmessa dalle radio

                 

                                                 

» Liberi Di Sognare «
Ci sono quelli che non sono come te
E forse non sapremo mai chi siamo
Ma siamo quelli che la vita è lacrime
E sappiamo dire no se non è umano

Quelli come noi,
noi che non siamo degli eroi
Però quelli come noi ci sono,
e siamo...

Liberi di sognare più leggeri della realtà
Liberi di sognare per poter vivere come ci va
Liberi di sognare perchè di noi il domani che ne va
Siamo liberi di sognare fino all'alba del giorno che verrà

Ci sono quelli che non sono come te
Ma tu non te ne sei mai accorto prima
Ma sono quelli che non sanno mai perché
Ma san sognare fino a domattina

Quelli come noi
e che gli altri facciano gli eroi

Liberi di sognare piu leggeri della realtà
Liberi di sognare che prima o poi qualcuno ce la fa
Liberi di sognare quando tutto il resto non ci va
Perché siam liberi di sognare noi figli dell'alba che...

Liberi di sognare piu leggeri della realtà
Liberi di sognare che prima o poi qualcuno ce la fa
Liberi di sognare
guarda qualcuno sta volando già perché è libero di sognare

Liberi di sognare
Liberi di sognare

Dreaming away for freedom
Dreaming away for freedom
Fino all'alba del giorno che verrà
Noi figli di quale mondo chissà
Noi figli di questo mondo qua.

           Il Re del Niente          Succo Di Vita: Very Best Of

                                        

 

RAFFAELLA CARRA, UNA SHOWGIRL DI TUTTI I TEMPI

RAFFAELLA CARRA, UNA SHOWGIRL  DI TUTTI  I TEMPI

Raffaella Carrà, nome d'arte di Raffaella Pelloni (nata a Bologna il 18 giugno 1943), attrice, showgirl, cantante, è una delle più famose presentatrici televisive italiane.

Nel 1960 dopo essersi diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, debutta al cinema nel film di Florestano Vancini "La lunga notte del '43". Partecipa a diverse pellicole tra cui: "I Compagni" di Mario Monicelli al fianco di Marcello Mastroianni mentre nel 1965 è assieme a Frank Sinatra ne Il Colonnello Von Ryan.

Nel 1970 arriva il vero successo televisivo: con lo spettacolo "Io Agata e tu" in cui pretende di ballare per tre minuti alla sua maniera, lanciando un nuovo stile di showgirl, scattante e moderna. Nell'autunno dello spesso anno è al fianco di Corrado in Canzonissima dove dà scandalo per l'ombelico scoperto sfoggiato nella sigla mentre canta "Ma che musica maestro!" . L'anno seguente è di nuovo a Canzonissima, lancia il famoso Tuca tuca e canta Chissà se va. Segue poi (nel 1974) Milleluci, presentata assieme a Minae a seguire la sua terza "Canzonissima", presentata questa volta da sola.

Nel 1978 presenta il varietà del sabato sera Ma che sera e nel 1982 Fantastico 3 con Corrado e Gigi Sabani. Nel 1984 è invece la volta di Pronto Raffaella.

Nel 1986 è la conduttrice di Domenica In mentre nel 1987 passa a Mediaset, realizzando gli spettacoli "Raffaella Carrà Show" e "Il principe azzurro" che però non ottengono grossi risultati in termini di ascolto e appannano un po' la sua popolarità. Ritorna in RAI nel 1990, prima con "Raffaella Venerdì Sabato e Domenica - Ricomincio da Due" e poi con "Week end con Raffaella" e nel 1991 conduce assieme a Johnny Dorelli Fantastico 12.

Decide poi di andare a lavorare nel 1992 al 1995 in Spagna con successo: prima 2 anni sul primo canale Tve dove conduce Hola Raffaella, premiato col TP, l'equivalente iberico del Telegatto, e poi un altro programma sulla tv pubblica spagnola; lavorerà l'ultimo anno all'italo-spagnola Telecinco. Sarà poi ospitata in una serata speciale da Tve nel 2004.

Nel 1995 è di nuovo in Italia con Carràmba che sorpresa, il successo personale più clamoroso: condurrà il programma per altre quattro edizioni nella fascia prime-time del sabato con uno share medio del 30%. Nel 2001 presenta il Festival di Sanremo, edizione che non avrà il successo sperato, come peraltro ella stessa ha ammesso. Nel 2004 conduce il programma "Sogni" e nel 2006 "Amore", dedicato alle adozioni a distanza che la conduttrice sostiene (ne ha fatte 7).

Tra i suoi successi canori, si ricordano Tanti auguri, Ma che musica maestro! e Rumore, nonché una fortunata interpretazione di Maracaibo (di Lou Colombo), spesso erroneamente attribuita direttamente a lei.

          

MANGO....SEMPRE AL RILANCIO DELLA LIRICA D´AMORE

                                         

Mango (Lagonegro, 6 novembre 1956) è un cantante italiano. Il suo vero nome è Giuseppe Mango.

Inizia la carriera nel 1976 con l'album La mia ragazza è un grande caldo.

1985 con le canzoni Oro e Il viaggio.

Nel 1986 è al Festival di Sanremo con Lei verrà.

Nel 1987 escono Dal cuore in poi e Bella d'estate. Seguono Tu sì, Sirtaki, Nella mia città (1990), Mediterraneo (1992), Dove vai (1995), Luce (1998) e La rondine (2002). Nel 2004 Mango col suo cd Ti porto in Africa arriva a una svolta.

Le sonorità tipicamente mediterranee vengono mescolate ad arrangiamenti rock e a nuove sonorità,segno che Mango è sempre alla ricerca di nuovi suoni e sempre aperto alle sperimentazioni musicali.

Nel 2005 arriva Ti amo così, dove nel brano "Il dicembre degli aranci" duetta con la sua compagna Laura Valente, ex voce dei Matia Bazar. Nel suddetto album reinterpreta con grande classe anche uno dei canti tipici napoletani "Io te vurrià vasà".

Mango ha al suo attivo 15 album di inediti e vanta tantissimi successi radiofonici.

Sempre aperto a nuove sperimentazioni, ricco di sfumature e virtuosismi vocali, le sue canzoni sono difficili da cantare visto le alte tonalità che riesce ad avere il cantante, che canta spesso in semifalsetto.

   

La sua è stata una conquista guadagnata nel tempo, è il tipico compositore latino che ha saputo dosare i propri dischi mantenendo sempre lo spirito originario della sua cultura.       

Il rilancio della lirica d’amore, l’impegno contro l’odio che soffoca il mondo e i suoi figli e la melodia. E’ “Ti amo così”, quindicesimo disco di inediti di Pino Mango. Anticipato dal singolo omonimo, l’album e' uscito il 18 novembre 2005 e ripropone un musicista che, oltre ad aver venduto più di 5 milioni di dischi in carriera, è ormai riconosciuto e stimato anche nell'ambiente colto e intransigente della musica classica, tanto da poter vantare di essere l'unico italiano invitato al Festival di Musica Contemporanea di Amsterdam, lo scorso anno.
Dodici brani caratterizzati dal lavoro di produzione e arrangiamento di Rocco Petruzzi, braccio destro e complice al 50% della realizzazione del disco, in cui Mango, anche autore dei testi, affronta l’ennesima curva a gomito del suo percorso artistico, caratterizzato dalla continua voglia di mettersi in gioco e di rischiare nuove soluzioni. A cominciare dal singolo che dà il titolo al disco “Ti amo così”: un 6/8 che è il manifesto dell’album, in bilico tra la poesia romantica di derivazione classica e la modernità del testo. Come è consuetudine per Mango, la composizione appare semplice ma nasconde complicate soluzioni armoniche con lo stesso Mango che accompagna la melodia con un canto caratterizzato da continue salite di tono fino a raggiungere l’apice nel semifalsetto che arricchisce l’inciso. L’ode d’amore, il testo ispirato al romanticismo più raffinato e fuori dalla banalità sono le costanti dei testi del disco: un sentimento che non sempre è fine a se stesso, come accade in “Solo d’amore”, canzone in cui l’amore si contrappone all’odio che caratterizza il mondo; una sorta di ninna nanna che parla del male assoluto e del tentativo, a volte disperato, di nascondere ai propri figli le bruttezze del mondo: “E’ tanto facile veder morire un uomo, tu non guardare, fai finta che...A volte i sogni son come le nuvole, si scontrano e piangono. A volte siamo come dei bambini soli, soli, che giocano per non capire, che amano far finta”. Una melodia in cui c’è spazio anche per i due figli di Mango che cantano nel coro “giro giro tondo”.
E a proposito di famiglia, non manca un duetto con Laura Valente, moglie di Mango e cantante, nel “Dicembre degli aranci”, un brano all’insegna dell’intimità che si può creare solo all’interno di una coppia che si conosce da molto tempo con un verso-simbolo del disco: “Ma l’amore è destino sui nostri incantesimi, tra popoli bisognosi di angeli, ma, allora, forse non ti ho detto “ti amo’ perchè son parte di te”. Tra i brani, spiccano anche “D’amore sei d’amore dai”, lento destinato a diventare un classico della discografia di Mango con un’ode all’amore per una donna e per la musica, il rock vibrante e chitarristico di “Piccolissima” e “Mio fiore mio”, “Di quanto stupore” con un testo sperimentale in un linguaggio che ondeggia tra reiterazioni e accelerazioni, la commistione latino-anglosassone alla Sting di “Così è la vita”, la ballata malinconica di “Tu non sai”, “Sempre”, tributo alla passione di Mango per il pop dei Beatles, e “I’ te vurria vasà”, evergreen della canzone napoletana che fa riscoprire, grazie alla nuova versione non da cartolina, l’assoluta modernità del brano composto da Russo e Di Capua, con la voce di Mango che vola su un arrangiamento scarno di soli archi e la seconda parte del pezzo che, in un ritmo ossessivo e ipnotico, sovverte totalmente la tradizione lanciando il messaggio del disco alle nuove generazioni: “Adesso è roba vostra, non abbiate paura di rischiare”.

                                                                 TI AMO COSÍ  (2005)

                                                  
Ti amo così
propensione ad appiglio dell'anima
ti amo così
sorprendente disegno d'altissimo
ti amo così... oh oh...

Perchè ti amo così
l'abitudine è un pò come il mare
e ti amo così
ne approfitta la mia solitudine
e adesso son qui
notte notte non abbracciarmi
resta resta limpida
E ti amo così
tra il fogliame la luna rischiarami
ti amo così
smetto d'essere ciò che pensavo
e ti amo così

Che ne sarà del mare
tra i mille baci e bei momenti
un nuovo cerchio nel cuore
forse ne morirò, non lo so
che ne sarà del mare
ch'è in me, in me

Perchè ti amo così
tra il maglione ed un fiotto del cuore
io ti amo così
se guardare un'inganno perdonami
adesso son qui
notte notte non abbracciarmi
resta resta limpida
e ti amo così
tra il fogliame la luna rischiarami
ti amo così
smetto d'essere cioò che pensavo
e ti amo così

Che ne sarà del mare
tra i mille baci e bei momenti
un nuovo cerchio nel cuore
forse ne morirò, non lo so
che ne sarà del mare
ch'è in me, in me

              

ANNA TATANGELO, NON RIEMPIA SOLO UNA MINIGONNA

ANNA TATANGELO,  NON RIEMPIA SOLO UNA MINIGONNA

 "Essere una donna non vuol dir riempire solo una minigonna" è stata sicuramente la rima più banale ma allo stesso tempo la più celebre di tutte le canzoni del 56° Festival di Sanremo : e la circostanza non è casuale poichè fin dalla prima edizione della rassegna canora sono stati sempre i brani più semplici ed immediati ad ammaliare il pubblico! Dopo la vittoria al Festival, Anna dicchiara:" Fin dall´inizio la mia canzone é stata abbastanza criticata dai giornalisti, avere il sostegno del publico é una bella medaglia. Ho cercato di cantare sempre allo stesso modo, con la stessa intenzione, dalla prima all´ultima serata. Ho solo cambiato il vestito...e non per catturare maliziosamente l´atenzione del pubblico maschile, altrimenti l´avrei fatto fin dalla prima sera."

Essere Una Donna è stata cantata da Anna Tatangelo , che ad onta dei suoi 19 anni è già una veterana del Festival in quanto vi ha già partecipato per ben 4 volte: la prima volta nel 2002, quando appena 15enne trionfò fra le Nuove Proposte.
Successivamente la sua carriera è passata sotto l'ala protettiva di Gigi D'Alessio , con il quale ha anche realizzato insieme un brano di successo (Un Nuovo Bacio), che l'ha indirizzata verso il genere melodico di cui lui è il maestro indiscusso. Una scelta che potrebbe far decollare definitivamente, anche all'estero, la carriera della brava e bella. Il 2006 si apre per lei con il debutto discografico in sudamerica (col album Ragazza Di Periferia), al quale si aggiunge quello sul mercato francese.

                                  

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ESSERE UNA DONNA

Con quegli occhi attenti
carne spilli ardenti
mi frughi.
Come un lupo attendi
dentro l'anima discendi
indaghi sempre più.
Ti sembro quasi una farfalla
un giocattolo una palla
si da prendere.
Dimmi il tuo amore cosa vale
so che mi vedi come il miele
da mangiare tu
ma ti stai sbagliando sai
io non sono una ciliegia,
Essere una donna
non vuol dire riempire solo una minigonna
non vuol dire credere a chiunque se ti inganna.
Essere una donna è di più, di più, di più, di più
è sentirsi viva
è la gioia di amare e di sentirsi consolare
stringere un bambino forte, forte sopra il seno
con un vero uomo accanto a sé
Essere guardata
e a volte anche seguita
mi pesa.
Certi complimenti se son rozzi poi ti senti offesa.
Ti senti come una farfalla
un giocattolo, una palla
da prendere.
Ma non è amore poco vale
sentirsi come il miele
da mangiare no.
Ma ti stai sbagliando sai
sono davvero un'altra cosa.
Essere una donna
non vuol dire riempire solo una minigonna
non vuol dire credere a chiunque se ti inganna,
Essere una donna è di più, di più, di più, di più,
Io non cerco un'avventura
ma il compagno che vorrei
che tra un bacio e una risata
mi farà dimenticare
i problemi intorno a me,
Essere una donna
è vuol dire provare dentro veri sentimenti
e frenare il pianto e il dolore che tu senti
essere di più, molto di più.

GIUSEPPE POVIA, IL PICCIONE CHE FA "OOH" E VOLA SEMPRE PIÚ IN ALTO

GIUSEPPE POVIA,  IL PICCIONE CHE FA "OOH" E VOLA SEMPRE PIÚ IN ALTO

Giuseppe Povia (Milano, 19 novembre 1972) è un cantante italiano, originario dell’Isola d’Elba.

Conseguì il diploma di terza media nel 1985 e si guadagnò da vivere facendo il cameriere a Milano, Roma e Bergamo. Ha incominciato a suonare la chitarra e scrivere testi comprando in edicola un manuale Come imparare la chitarra in 24 ore ed ha scritto le sue prime canzoni a 17 anni. È stato scoperto da Angelo Carrara, lo stesso talent-scout che aveva lanciato Franco Battiato, Alice e Ligabue.

I suoi primi album passano inosservati.

Nel 2003 vince il Premio Recanati con la canzone Mia sorella in cui affrontò il tema della bulimia. Nel 2005 avrebbe voluto portare I bambini fanno "Ooh..." al Festival di Sanremo, ma è stata scartata essendo già stata eseguita in pubblico proprio al Festival di Recanati: lo stesso conduttore della kermesse sanremese Paolo Bonolis affermò che egli avrebbe avuto buone possibilità di vittoria se fosse stato più discreto.

Nonostante ciò è stato invitato come ospite al Festival per la campagna pro Darfur, dove si è esibito con I bambini fanno "Ooh..." (nata guardando i bambini giocare). La canzone divenne un vero e proprio tormentone e qualche mese dopo Povia fece uscire il suo primo album Evviva i pazzi... che hanno capito cos’è l’amore. I brani di Povia hanno quasi sempre la forma di una innocente filastrocca ma con musica orecchiabile e contenuti seri.

Il 17 agosto 2005 è l’artista di punta alla Festa degli Italiani organizzata al RheinEnergieStadion di Colonia (Germania) in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù.

Il 4 marzo 2006 vince il Festival di Sanremo e la Categoria Uomini con la canzone Vorrei avere il becco

Discografia parziale

  • E’ vero (singolo, 2001)
  • Mia sorella (singolo, 2003)
  • Evviva i pazzi... che hanno capito cos’è l’amore (album, 2005)
  • I bambini fanno oh... e la storia continua (album, 2006)

 

                     Povia vince la 56a edizione del Festival di Sanremo

          

                 

VORREI AVERE IL BECCO

 Vorrei avere il becco
Per accontentarmi delle briciole
Concentrato e molto attento
Si, ma con la testa fra le nuvole
Capire i sentimenti quando nascono e quando muoiono
Perciò vorrei avere i sensi per sentire il pericolo
Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l’amore è un inganno
Oh, ce l’ha fatta mia nonna per 50 anni con mio nonno in campagna
Più o meno come fa un piccione
Lo so che e brutto il paragone
Però vivrei con l’emozione
Di dare fiducia a chi mi tira il pane
Più o meno come fa un piccione l’amore sopra il cornicione
Ti starei vicino nei momenti di crisi
E lontano quando me lo chiedi
Dimmi che ci credi e che ti fidi
Un giorno avevo il vento che mi accompagnava su una tegola
A volte sono solo e mi spavento, cosa cì fanno due piccioni in una favola?
Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l’amore è un inganno
Oh, me l’ha detto mia nonna
"Lo sai quante volte non pensavo a tuo nonno?"
Più o meno come fa un piccione
E mica come le persone che a causa dei particolari
Mandano per aria sogni e grandi amori
Camminerò come un piccione a piedi nudi sull’asfalto
Chi guida crede che mi mette sotto
Ma io con un salto all’ultimo momento
Volerò ma non troppo in alto
Perché il segreto è volare basso
E un piccione vola basso
Ma è per questo che ti fa un dispetto
Ma è per questo che anche io non lo sopporto
Noi però alla fine resteremo insieme
Più o meno come fa un piccione
L’amore sopra il cornicione
Ti starò vicino nei momenti di crisi
E lontano quando me lo chiedi
Dimmi che ci credi
Ci sveglieremo la mattina, due cuori sotto una campana

 

QUANDO I BAMBINI FANNO OOH 

Quando i bambini fanno oh
c’è un topolino
mentre i bambini fanno oh
c’è un cagnolino
se c’è una cosa che ora sò
ma che mai più io rivedrò
è un lupo nero che da un bacino
a un agnellino
Tutti i bambini fanno oh
dammi la mano perchè mi lasci solo
sai che da soli non si può
senza qualcuno, nessuno può diventare un uomo
per una bambola o un robot bot bot
magari litigano un pò
ma col ditino ad alta voce
almeno loro, eh, fanno la pace
così ogni cosa nuova è una sorpresa
proprio quando piove
i bambini fanno oh guarda la pioggia
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un pò
perchè non sò più fare oooooooh
e fare tutto come mi piglia
perchè i bambini non hanno peli
ne sulla pancia,ne sulla lingua

I bambini
sono molto indiscreti, ma hanno tanti segreti
come i poeti
i bambini volan la fantasia e anche qualche bugia
o mamma mia...bada
ma ogni cosa è chiara e trasparente
che quando un grande piange
i bambini fanno oh
ti sei fatto la bua è colpa tua
Quando i bambini fanno oh
che meraviglia, che meraviglia
ma che scemo vedi però però
e mi vergogno un pò
perchè non sò più fare oh
non sò più andare sull’altalena
di un fil di lana non sò più fare una collana

lalalalalalala

Fin che i cretini fanno
Fin che i cretini fanno
Fin che i cretini fanno BOH
tutto resta uguale
Ma se i bambini fanno ohh
basta la vocale
io mi vergogno un pò
invece i grandi fanno NO
io chiedo asilo, io chiedo asilo
come i leoni io voglio andare a gattoni ..
e ognuno è perfetto
uguale il colore
evviva i pazzi che hanno capito cos’é l’amore
è tutto un fumetto di strane parole
che io non ho letto
voglio tornare a fare oh
voglio tornare a fare oh
perchè i bambini non hanno peli
ne sulla pancia ne sulla lingua..