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COL CUORE IN ITALIA

MANGO....SEMPRE AL RILANCIO DELLA LIRICA D´AMORE

                                         

Mango (Lagonegro, 6 novembre 1956) è un cantante italiano. Il suo vero nome è Giuseppe Mango.

Inizia la carriera nel 1976 con l'album La mia ragazza è un grande caldo.

1985 con le canzoni Oro e Il viaggio.

Nel 1986 è al Festival di Sanremo con Lei verrà.

Nel 1987 escono Dal cuore in poi e Bella d'estate. Seguono Tu sì, Sirtaki, Nella mia città (1990), Mediterraneo (1992), Dove vai (1995), Luce (1998) e La rondine (2002). Nel 2004 Mango col suo cd Ti porto in Africa arriva a una svolta.

Le sonorità tipicamente mediterranee vengono mescolate ad arrangiamenti rock e a nuove sonorità,segno che Mango è sempre alla ricerca di nuovi suoni e sempre aperto alle sperimentazioni musicali.

Nel 2005 arriva Ti amo così, dove nel brano "Il dicembre degli aranci" duetta con la sua compagna Laura Valente, ex voce dei Matia Bazar. Nel suddetto album reinterpreta con grande classe anche uno dei canti tipici napoletani "Io te vurrià vasà".

Mango ha al suo attivo 15 album di inediti e vanta tantissimi successi radiofonici.

Sempre aperto a nuove sperimentazioni, ricco di sfumature e virtuosismi vocali, le sue canzoni sono difficili da cantare visto le alte tonalità che riesce ad avere il cantante, che canta spesso in semifalsetto.

   

La sua è stata una conquista guadagnata nel tempo, è il tipico compositore latino che ha saputo dosare i propri dischi mantenendo sempre lo spirito originario della sua cultura.       

Il rilancio della lirica d’amore, l’impegno contro l’odio che soffoca il mondo e i suoi figli e la melodia. E’ “Ti amo così”, quindicesimo disco di inediti di Pino Mango. Anticipato dal singolo omonimo, l’album e' uscito il 18 novembre 2005 e ripropone un musicista che, oltre ad aver venduto più di 5 milioni di dischi in carriera, è ormai riconosciuto e stimato anche nell'ambiente colto e intransigente della musica classica, tanto da poter vantare di essere l'unico italiano invitato al Festival di Musica Contemporanea di Amsterdam, lo scorso anno.
Dodici brani caratterizzati dal lavoro di produzione e arrangiamento di Rocco Petruzzi, braccio destro e complice al 50% della realizzazione del disco, in cui Mango, anche autore dei testi, affronta l’ennesima curva a gomito del suo percorso artistico, caratterizzato dalla continua voglia di mettersi in gioco e di rischiare nuove soluzioni. A cominciare dal singolo che dà il titolo al disco “Ti amo così”: un 6/8 che è il manifesto dell’album, in bilico tra la poesia romantica di derivazione classica e la modernità del testo. Come è consuetudine per Mango, la composizione appare semplice ma nasconde complicate soluzioni armoniche con lo stesso Mango che accompagna la melodia con un canto caratterizzato da continue salite di tono fino a raggiungere l’apice nel semifalsetto che arricchisce l’inciso. L’ode d’amore, il testo ispirato al romanticismo più raffinato e fuori dalla banalità sono le costanti dei testi del disco: un sentimento che non sempre è fine a se stesso, come accade in “Solo d’amore”, canzone in cui l’amore si contrappone all’odio che caratterizza il mondo; una sorta di ninna nanna che parla del male assoluto e del tentativo, a volte disperato, di nascondere ai propri figli le bruttezze del mondo: “E’ tanto facile veder morire un uomo, tu non guardare, fai finta che...A volte i sogni son come le nuvole, si scontrano e piangono. A volte siamo come dei bambini soli, soli, che giocano per non capire, che amano far finta”. Una melodia in cui c’è spazio anche per i due figli di Mango che cantano nel coro “giro giro tondo”.
E a proposito di famiglia, non manca un duetto con Laura Valente, moglie di Mango e cantante, nel “Dicembre degli aranci”, un brano all’insegna dell’intimità che si può creare solo all’interno di una coppia che si conosce da molto tempo con un verso-simbolo del disco: “Ma l’amore è destino sui nostri incantesimi, tra popoli bisognosi di angeli, ma, allora, forse non ti ho detto “ti amo’ perchè son parte di te”. Tra i brani, spiccano anche “D’amore sei d’amore dai”, lento destinato a diventare un classico della discografia di Mango con un’ode all’amore per una donna e per la musica, il rock vibrante e chitarristico di “Piccolissima” e “Mio fiore mio”, “Di quanto stupore” con un testo sperimentale in un linguaggio che ondeggia tra reiterazioni e accelerazioni, la commistione latino-anglosassone alla Sting di “Così è la vita”, la ballata malinconica di “Tu non sai”, “Sempre”, tributo alla passione di Mango per il pop dei Beatles, e “I’ te vurria vasà”, evergreen della canzone napoletana che fa riscoprire, grazie alla nuova versione non da cartolina, l’assoluta modernità del brano composto da Russo e Di Capua, con la voce di Mango che vola su un arrangiamento scarno di soli archi e la seconda parte del pezzo che, in un ritmo ossessivo e ipnotico, sovverte totalmente la tradizione lanciando il messaggio del disco alle nuove generazioni: “Adesso è roba vostra, non abbiate paura di rischiare”.

                                                                 TI AMO COSÍ  (2005)

                                                  
Ti amo così
propensione ad appiglio dell'anima
ti amo così
sorprendente disegno d'altissimo
ti amo così... oh oh...

Perchè ti amo così
l'abitudine è un pò come il mare
e ti amo così
ne approfitta la mia solitudine
e adesso son qui
notte notte non abbracciarmi
resta resta limpida
E ti amo così
tra il fogliame la luna rischiarami
ti amo così
smetto d'essere ciò che pensavo
e ti amo così

Che ne sarà del mare
tra i mille baci e bei momenti
un nuovo cerchio nel cuore
forse ne morirò, non lo so
che ne sarà del mare
ch'è in me, in me

Perchè ti amo così
tra il maglione ed un fiotto del cuore
io ti amo così
se guardare un'inganno perdonami
adesso son qui
notte notte non abbracciarmi
resta resta limpida
e ti amo così
tra il fogliame la luna rischiarami
ti amo così
smetto d'essere cioò che pensavo
e ti amo così

Che ne sarà del mare
tra i mille baci e bei momenti
un nuovo cerchio nel cuore
forse ne morirò, non lo so
che ne sarà del mare
ch'è in me, in me

              

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