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COL CUORE IN ITALIA

TOMMASO, CIAMPI: ORRORE CHE MOZZA IL FIATO

TOMMASO, CIAMPI: ORRORE CHE MOZZA IL FIATO

Lo zio del bambino ha riconosciuto la salma. Rimangono da chiarire diversi punti oscuri del sequestro e dell'omicidio.

PARMA - «Abbiamo provato un orrore agghiacciante che mozza il fiato. I bambini sono sacri», ha detto Carlo Azeglio Ciampi. Una dichiarazione che riassume lo stato d'animo di tutti gli italiani dopo i tragici sviluppi del sequestro di Tommaso Onofri, concluso con il ritrovamento del cadavere del bambino. Anche Benedetto XVI ha ricordato il caso durante l'Angelus: «Siamo tutti colpiti dalla vicenda del piccolo Tommaso, barbaramente ucciso. Preghiamo per lui e per tutte le vittime della violenza».
SALMA RICONOSCIUTA - È stato Cesare Fontanesi, zio del piccolo Tommaso Onofri, a compiere il doloroso gesto del riconoscimento della salma del bambino , ritrovato morto nella tarda serata del sabato 31 marzo dopo il rapimento di un mese fa. L'uomo, accompagnato da un'auto della polizia, è arrivato all'istituto di medicina legale all'ospedale Maggiore di Parma (dove il cadavere di Tommy era stato portato) poco prima delle 9 ed è rimasto nella camera mortuaria 15 minuti. Paolo Onofri e Paola Pellinghelli, i genitori, sono invece ancora nella villetta di Martorano degli zii materni del bambino, Cesare e Patrizia Fontanesi. La madre di Tommy non è mai uscita di casa in mattinata dopo il malore alla notizia che il figlio era stato ucciso. Paolo Onofri, il padre, pallido e con gli occhi segnati dalle lacrime e dalla notte insonne, è invece uscito più volte nel giardino della villetta a parlare con il cognato Cesare, fumare, parlare al telefono cellulare.
NUOVI INTERROGATORI - Proseguono intanto senza sosta le indagini per chiarire i punti ancora oscuri del sequestro e della morte del piccolo Tommaso. I nuovi interrogatori dovrebbero iniziare già in giornata e serviranno a chiarire il movente del sequestro ma anche le discordanze registrate nelle dichiarazioni e nelle confessioni dei due rapitori, Mario Alessi (nella foto), il muratore che lavorò alla ristrutturazione del cascinale di Casalbaroncolo e Salvatore Raimondi, l'uomo che ha lasciato l'impronta sul nastro adesivo usato per legare i familiari del bambino, sui momenti drammatici della fuga e della morte del piccolo. Per lunedì invece è attesa la convalida dei provedimenti di fermo: per ora solo con l'accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione, per Alessi e Raimondi nonché per la convivente di Alessi, Antonella Conserva.
LA FAMIGLIA ALESSI - «Non ci crediamo ancora che è stato Mario ad uccidere il piccolo Tommaso. Forse è stato spinto da qualcuno a confessare l'omicidio». È incredulo Luigi Alessi, fratello maggiore di Mario Alessi. Di tutt'altro genere le dichiarazioni di Salvatore Alessi, gemello di Mario, costretto da oltre vent'anni ad una sedie a rotelle: «Per me mio fratello è morto». «Nei giorni scorsi lo avevo difeso - ha detto seduto vicino alla moglie Antonella Paci - perché lui continuava a ribadirmi la sua innocenza».
E nel dramma, si apre un nuovo dramma, quello di un altro bambino , Giuseppe Alessi, figlio di Mario. Il gemello Salvatore Alessi chiederá l'affidamento del piccolo: «Allo sconforto e al dolore per quello che è accaduto - ha detto il legale della famiglia di Salvatore Alessi- si aggiunge lo sconforto e la preoccupazione per le sorti di un altro piccolo innocente, Giuseppe, figlio di Mario Alessi, anch'egli ammalato e bisognoso di cure che sta subendo senza colpe gli effetti devastanti di questa brutta vicenda del quale vorrebbero prendersi cura».

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