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SALUTE SESSUALE DOPO I 40

SALUTE SESSUALE DOPO I 40

Presentati i risultati della prima indagine sulla salute sessuale dopo i 40 anni svolta a livello mondiale su oltre 26.000 uomini e donne di 29 paesi.

Oltre l'80% degli uomini e il 60% delle donne di età compresa tra i 40 e gli 80 anni afferma che il sesso è una parte essenziale della propria vita. Questo uno dei risultati del Pfizer Global Study of Sexual Attitudes and Behaviors, la prima indagine condotta a livello mondiale su oltre 26.000 soggetti in 29 paesi tra cui l'Italia, che ha partecipato all'indagine, svolta attraverso interviste telefoniche, con un campione di 1.500 uomini e donne. 

Per quanto riguarda l'importanza che il sesso assume per gli ultraquarantenni, lo studio rivela che l'83% degli italiani ha dichiarato di giudicare il sesso molto importante. Oltre il 70% degli italiani ha affermato di aver rapporti sessuali da 1 a 6 volte alla settimana, percentuale più elevata rispetto alla media internazionale che si attesta al 57% per gli uomini e al 51% per le donne, mentre il dato più basso lo fa registrare il Giappone con il 21%.

"In Europa - afferma il professor Alfredo Nicolosi, epidemiologo del CNR di Milano e membro del Board Scientifico che ha coordinato la ricerca - gli italiani si trovano ai primi posti per frequenza di rapporti sessuali negli ultimi 12 mesi; se poi si considera che il 65% degli uomini ultrasettantenni dichiara di aver avuto almeno un rapporto, la riflessione che viene spontanea è che la terza età ha e desidera avere una vita sessuale attiva".
Ma quanti sono soddisfatti della propria sessualità? In Italia solo il 44% degli uomini e il 32% delle donne.
L'indagine ha inoltre rivelato che la soddisfazione fisica in un rapporto è maggiore tra coloro che hanno una salute migliore. In particolare, l'indagine ha evidenziato che circa il 70% di coloro che giudicano "eccellente" la propria salute ha anche riferito che il rapporto fisico col partner nell'ultimo anno è stato estremamente soddisfacente. Una tendenza simile si è inoltre evidenziata tra soddisfazione emotiva e salute.
Nonostante l'associazione tra le dichiarazioni degli intervistati sulla propria salute e la soddisfazione emotiva e fisica, l'indagine ha evidenziato che i soggetti non sono necessariamente consci delle proprie reali condizioni di salute. Circa il 30% degli intervistati, infatti, non si è sottoposto a visita medica nell'ultimo anno. Tra coloro che hanno dichiarato di essere stati dal medico, a meno di una persona su 10 sono state poste domande sulle proprie difficoltà sessuali negli ultimi tre anni. Per quanto riguarda l'Italia, solo il 25% è stato sottoposto a visita medica nell'ultimo anno e, tra questi, solo il 4% è stato interrogato dal medico relativamente ai problemi nella sfera della sessualità. 
E in tema di salute sessuale gli italiani intervistati hanno dichiarato di avere avuto, nel 21% dei casi per gli uomini e il 31% delle donne, almeno uno dei 7 sintomi ritenuti come campanello d'allarme dei disturbi sessuali. Il ricorso al medico in questi casi è stato quantificato nel 24% degli uomini e circa il 35% per le donne. 
"Questi ultimi dati rivelano quanto ancora c'è da fare per aiutare coloro che hanno disturbi sessuali, rendendosi prima di tutto promotori della necessità di un maggior dialogo e confronto tra medici e pazienti anche su tali patologie
".

 

IL COMUNE DI SANSEPOLCRO PASSA ALLA CDL

IL COMUNE DI SANSEPOLCRO PASSA ALLA CDL

Franco Polcri, sostenuto dalla Casa delle Libertà e dalle liste civiche Viva Sansepolcro e Ambiente e Cultura, è il nuovo sindaco di Sansepolcro. Ha battuto al ballottaggio Bruno Graziotti sostenuto da "Ulivo per la città ideale". Franco Polcri ha ottenuto 4.943 voti, il 51,79 per cento, mentre il suo avversario si è fermato a 4.602 voti, il 48,21 per cento. Al ballottaggio sono andati a votare 9.755 elettori pari al 73,06% degli aventi diritto. Franco Polcri, 68 anni, insegnante di lettere in pensione, succede ad Alessio Ugolini dell'Unione che si era dimesso anticipatamente a seguito della rottura dei rapporti con Rifondazione sulla questione del piano strutturale.

Dopo oltre mezzo secolo di governo delle sinistre, l’importante centro della Valtiberina toscana, feudo rosso di lunga data, passa alle forze moderate e conservatrici, grazie ad un’oculata politica unitaria della CDL (un’eccezione in questo momento in Toscana, visto gli arrosti di Arezzo e Grosseto e le fibrillazioni di Lucca e Montecatini) e all’azione del dott. Polcri, vero esempio di ottimo politico.


 Franco Polcri nasce il 7 Maggio 1938 a Sansepolcro, “di fronte al Fiorentino” come ama spesso ripetere. E’ diventato a soli 19 anni istitutore presso il Collegio dei Somaschi in Piazza Capranica a Roma, avendo tra i propri allievi anche personaggi famosi, tra cui Enrico Montesano. Si laurea in lettere moderne e, svolge per tantissimi anni con gran dedizione la professione dell’insegnamento di lettere e latino al Liceo Scientifico di Sansepolcro. Ex Presidente della Pro-Loco “Vivere a Borgo Sansepolcro” e dell’Accademia degli Sbalzati; presidente e fondatore dell’Associazione storica dell’Alta Valle del Tevere nonché, noto gallerista.

NAPOLITANO É IL NUOVO CAPO DELLO STATO ITALIANO

NAPOLITANO É IL NUOVO CAPO  DELLO STATO ITALIANO

Superata la soglia di 505 voti, raggiunta quota 543. Scrutinio decisivo dopo le due giornate di trattative tra Unione e Cdl.

ROMA (10 maggio 2006) - Giorgio Napolitano (nella foto assieme Carlo Ciampi) è il nuovo Capo dello Stato, l'undicesimo nella storia della Repubblica italiana. Succede a Carlo Azeglio Ciampi, eletto nel 1999 e giunto al termine del suo settennato. Il voto decisivo è arrivato alla quarta votazione, dopo due giorni spesi in ipotesi di trattativa tra la maggioranza dell'Unione e l'opposizione. Pochi minuti prima delle 13 un lungo applauso di tutti i grandi elettori ha segnato il momento decisivo, quello del superamento della soglia di voti richiesta. Il voto al quarto scrutinio, con maggioranza assoluta (dopo i tre con maggioranza qualificata dei due terzi), poneva la soglia a 505 voti e Napolitano l'ha superata, raggiungendo quota 543.
IL RINGRAZIAMENTO - «Un grazie a tutti voi»: sono state queste le prime parole del nuovo capo dello Stato, pronunciate a Palazzo Giustiniani dove il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, gli ha letto il verbale di proclamazione. Bertinotti era affiancato dal presidente del Senato, Franco Marini. «Le porgo il saluto deferente di tutto il parlamento- ha detto Bertinotti- con l'augurio di buon lavoro nell'interesse del paese e delle sue istituzioni». Il giuramento del nuovo Capo dello Stato è previsto per lunedì prossimo alle 17. Due ore prima, alle 15, Carlo Azeglio Ciampi formalizzerà le sue dimissioni.
APPREZZAMENTO - L'elezione di Napolitano è stata in ogni caso molto tormentata. Nonostante pareri discordi da parte soprattutto dell'Udc, la Cdl ha infine deciso di votare scheda bianca anche al quarto scrutinio, con l'eccezione di Follini, ex segretario Udc (che in un'intervista al Corriere ha dichiarato il proprio voto per Napolitano) e della Lega che ha votato il proprio leader Umberto Bossi. Non si è avuta quindi quella larga maggioranza che veniva auspicata. Ma d'altra parte anche dal centrodestra sono venuti molte esplicite dichiarazioni di apprezzamento per Giorgio Napolitano, tali da far pensare che la divisione degli schieramenti sul suo nome sia molto più formale che sostanziale. Come hanno dimostrato i lunghi applausi in aula, è opinione diffusa che la sua presidenza sia considerata una garanzia istituzionale da tutto il Parlamento. Fuori dall'ingresso di Montecitorio una piccola folla è rimasta in attesa del risultato fino al termine dello scrutinio. La proclamazione da parte del presidente della camera è avvenuta intorno alle 13,15. «Il nostro augurio più intenso al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano».
L'ATTESA - La giornata di Napolitano era cominciata presto. Da quando il voto dell'Unione su di lui è diventato ufficiale, i giornalisti non hanno smesso di inseguirlo, di porgli domande sulle sue attese, sulla situazione, sulle prospettive. E Napolitano non si è sottratto alla naturale, curiosità espressa nei suoi confronti, leader migliorista spesso in minoranza nel Pci, ora diventato un simbolo istituzionale della sinistrA. Anche nel giorno del voto decisivo i cronisti lo seguono fin dal mattino, all'uscita dall'abitazione in centro a Roma. Gli chiedono se questo sia il giorno più importante della sua vita. «Se si considera la vita privata no, ce ne sono stati altri. Per la politica, certo...» è la risposta. Poi gli viene chiesto delle speranze, se «il buongiorno si vede dal mattino...», gli dicono. «Lo speriamo...» risponde con un sorriso. Napolitano, dopo aver deposto la scheda nell'urna tra i primi nella quarta votazione, come tutti i senatori a vita, ha scambiato una veloce stretta di mano con Giulio Andreotti e si è avviato verso l'uscita a sinistra dell'aula di Montecitorio, quella normalmente utilizzata dall'Unione. Prima di uscire, un abbraccio caloroso con Olga Di Serio D'Antona, la vedova del giurista assassinato dalle Br. Poi si è recato nel suo studio a Palazzo Giustiniani, dove ha atteso il completamento delle operazioni di voto e lo scrutinio.

GIURAMENTO E INCARICO - Giorgio Napolitano giura lunedì 15 maggio prossimo. È la previsione dell’Unione che considera la campagna elettorale in corso per le amministrative e la necessità di permettere ai leader politici di raggiungere i territori nel weekend. Per l’incarico di governo a Romano Prodi la previsione quindi è che potrebbe avvenire nei primi giorni della prossima settimana, presumibilmente mercoledì 17 maggio.
 
PROFILO DI GIORGIO NAPOLITANO-
Giorgio Napolitano, nato a Napoli il 29 giugno 1925, è il primo capo dello Stato proveniente dalle file del Pci, dopo una vita di intensa attività politica e di uomo delle istituzioni. È lui l'ultimo senatore a vita nominato da Carlo Azeglio Ciampi.
Napolitano fu eletto, giovanissimo, alla Camera, nel 1953, e da allora ha passato cinquant'anni nelle istituzioni fino a diventare presidente della Camera nel 1992 e ad assumere, nel 1996, la responsabilità del ministero dell'Interno nel governo Prodi. Un dirigente dell'ex Pci al Viminale era una novità assoluta, impensabile ai tempi della Prima Repubblica, ma non suscitò alcun scalpore, tanto quel nome era stimato anche dagli avversari. Non ebbe vita facile nel Pci per aver sempre assunto posizioni esplicitamente riformiste. Per lui fu coniato anche un neologismo, non proprio lusinghiero: «migliorista».

Allievo di Giorgio Amendola,
Napolitano è diventato, dopo la morte del suo maestro, il leader della corrente che puntava al dialogo con il Psi, per superare la frattura a sinistra, e ricercava alleanze con le grandi socialdemocrazie europee per rompere l' isolamento del più grande partito della sinistra.

Si è sempre più caratterizzato come il ministro degli Esteri di Botteghe Oscure, ricoprendo prima la carica di responsabile del settore internazionale del Pci e poi quella di ministro degli Esteri nel «governo ombra» ideato da Occhetto. Fu anche il primo dirigente comunista invitato negli Stati Uniti dove i circoli democratici mostrarono un certo interesse. Napolitano non poteva non essere uno dei più convinti sostenitori della svolta della «Bolognina», provocata dal crollo del muro di Berlino. Dopo la nascita del Pds ha lavorato con successo per un ingresso del nuovo partito nel Pse, e ha portato avanti l'idea di creare in Italia un grande partito socialista. Per questo non ha esitato a ricercare il dialogo con il Psi di Bettino Craxi anche nella fase di più acuta conflittualità tra Enrico Berlinguer e il leader socialista mantenendo un filo del dialogo.

Napolitano, peraltro, ha occupato la presidenza della Camera dal 1992 al 1994 con riconosciuto equilibrio, in anni burrascosi quando le inchieste di Tangentopoli terremotarono il mondo politico. Negli ultimi anni sono arrivati i riconoscimenti di tutto il suo partito per una vita spesa a battersi per il riformismo, accrescendo intanto la fama di uomo delle istituzioni per l'incarico alla Camera, al Viminale e, dal 1999 al 2004, di presidente della commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo. È stato Piero Fassino, che aveva accompagnato Napolitano a trattare con Willy Brandt l'ingresso del Pds nell'Internazionale socialista, a ringraziare «Re Umberto» il migliorista per quanto ha fatto per la sinistra italiana in cinquant'anni di impegno.

A Montecitorio Pier Ferdinando Casini ha organizzato una festa in suo onore alla presenza anche del Capo dello Stato e lo ha nominato presidente della neonata Fondazione della Camera. Una cerimonia che lo ha commosso, mettendo a dura prova il suo tradizionale aplomb un pò aristocratico. Ma Napolitano, pur avendo chiuso con la politica attiva dal febbraio 2004, quando non si è più ricandidato al Parlamento europeo, non ha smesso di far sentire la sua voce critica e il 15 luglio scorso al Consiglio Nazionale dei Ds ha firmato, insieme a Fabio Mussi e Cesare Salvi, un ordine del giorno in cui si invitava il partito a vigilare sulla moralità in politica criticando gli orientamenti di alcune regioni governate dal centrosinistra a moltiplicare gli incarichi. Quell'ordine del giorno unitario, mentre infuriava la polemica su Unipol, ha fatto molto rumore e l'anziano leader ha dimostrato di non sentirsi in pensione.
                                                                            inf. Corriere Della Sera

MILAGRO DE LA SANGRE DE SAN GENARO

MILAGRO DE LA SANGRE DE SAN GENARO

San Jenaro
muere aprox. 305 A.D.
Obispo de Benevento, Mártir, Patrón de Nápoles
Fiesta: 19 de septiembre

Historia de San Jenaro

San Jenaro, patrón de Nápoles, es famoso por el milagro que generalmente ocurre cada año desde hace siglos, el día de su fiesta, el 19 de septiembre. Su sangre, se licúa ante la presencia de todos los testigos que deseen asistir.  (Mas sobre este milagro en la segunda parte de esta página)

Nápoles y Benevento (donde fue obispo) se disputan el nacimiento de San Jenaro y Benevento.

Durante la persecución de Dioclesiano, fueron detenidos en Pozzuoli, por orden del gobernador de Campania, Sosso, diácono de Miseno, Próculo, diácono de Pozzuoli, y los laicos Euticio y Acucio. El delito era haber públicamente confesado su fe.

Cuando San Jenaro tuvo noticias de que su amigo Sosso y sus compañeros habían caído en manos de los perseguidores, decidió ir a visitarlos y a darles consuelo y aliento en la prisión. Como era de esperarse, sus visitas no pasaron inadvertidas y los carceleros dieron cuenta a sus superiores de que un hombre de Benevento iba con frecuencia a hablar con los cristianos. El gobernador mandó que le aprehendieran y lo llevaran a su presencia.  El obispo Jenaro, Festo, su diácono y Desiderio, un lector de su iglesia, fueron detenidos dos días más tarde y conducidos a Nola, donde se hallaba el gobernador.

Los tres soportaron con entereza los interrogatorios y las torturas a que fueron sometidos. Poco tiempo después el gobernador se trasladó a Pozzuoli y los tres confesores, cargado con pesadas cadenas, fueron forzados a caminar delante de su carro.   En Pozzuoli fueron arrojados a la misma prisión en que se hallaban sus cuatro amigos. Estos últimos habían sido echados a las fieras un día antes de la llegada de San Jenaro y sus dos compañeros, pero las bestias no los atacaron. Condenaron entonces a todo el grupo a ser echados a las fieras. Los siete condenados fueron conducidos a la arena del anfiteatro y, para decepción del público, las fieras hambrientas y provocadas no hicieron otra cosa que rugir mansamente, sin acercarse siquiera a sus presuntas víctimas.

El pueblo, arrastrado y cegado por las pasiones que se alimentan de la violencia, imputó a la magia la mansedumbre de las fieras ante los cristianos y a gritos pedía que los mataran. Ahí mismo los siete confesores fueron condenados a morir decapitados. La sentencia se ejecutó cerca de Pozzuoli, y en el mismo sitio fueron enterrados.

Los cristianos de Nápoles obtuvieron las reliquias de San Jenaro que, en el siglo quinto, fueron trasladadas desde la pequeña iglesia de San Jenaro, vecina a la Solfatara, donde se hallaban sepultadas. Durante las guerras de los normandos, los restos del santo fueron llevados a Benevento y, poco después, al monasterio del Monte Vergine, pero en 1497, se trasladaron con toda solemnidad a Nápoles que, desde entonces, honra y venera a San Jenaro como su patrono principal.

Muchos se cuestionan la autenticidad de los hechos arriba mencionados y de la misma reliquia porque no hay registros sobre el culto a San Jenaro anteriores al año 431.   Pero es significante que ya en esa época el sacerdote Uranio relata sobre el obispo Jenaro en términos que indican claramente que le consideraba como a un santo reconocido. Los frescos pintados en el siglo quinto en la "catacumba de san Jenaro", en Nápoles, lo representan con una aureola. En los calendarios más antiguos del oriente y el occidente figura su nombre.

El milagro permanente

Mientras que muchos se cuestionan sobre la historicidad de San Jenaro, nadie se puede explicar el milagro permanente que ocurre con la reliquia del santo que se conserva en la Capilla del Tesoro de la Iglesia Catedral de Nápoles, Italia. Se trata de un suceso maravilloso que ocurre periódicamente desde hace cuatrocientos años.  La sangre del santo experimenta la licuefacción (se hace líquida).

La reliquia es una masa sólida de color oscuro que llena hasta la mitad un recipiente de cristal sostenido por un relicario de metal. En varias ocasiones durante el año, relacionadas con el santo: la traslación de los restos a Nápoles, (el sábado anterior al primer domingo de Mayo); la fiesta del santo (19 de septiembre) y el aniversario de su intervención para evitar los efectos de una erupción del Vesubio en 1631 (16 de diciembre), un sacerdote expone la famosa reliquia sobre el altar, frente a la urna que contiene la cabeza de san Jenaro.

Los fieles llenan la iglesia en esas fechas. Es de notar entre ellos un grupo de mujeres pobres conocidas como zie di San Gennaro (tías de San Jenaro). En un lapso de tiempo que varía por lo general entre los dos minutos y una hora, el sacerdote agita el relicario, lo vuelve cabeza abajo y la masa que era negra, sólida, seca y que se adheria al fondo del frasco, se desprende y se mueve, se torna líquida y adquiere un color rojizo, a veces burbujea y siempre aumenta de volumen.  Todo ocurre a la vista de los visitantes. Algunos de ellos pueden observar el milagro a menos de un metro de distancia. Entonces el sacerdote anuncia con toda solemnidad: "¡Ha ocurrido el milagro!", se agita un pañuelo blanco desde el altar y se canta el Te Deum. Entonces la reliquia es venerada por el clero y la congregación.

El milagro ha sido minuciosamente examinado por personas de opiniones opuestas. Se han ofrecido muchas explicaciones, pero basado en las rigurosas investigaciones, se puede afirmar que no se trata de ningún truco y que tampoco hay, hasta ahora, alguna explicación racionalista satisfactoria. En la actualidad ningún investigador honesto con experiencia, por racionalista que sea, se atreve a decir que no sucede lo que de hecho ocurre a la vista de todos. Sin embargo, antes de que un milagro sea reconocido con absoluta certeza, deben agotarse todas las explicaciones naturales, y todas las interrogantes deben tener su respuesta. Es por eso que la Iglesia no se opone a la investigación.

Fruto de las investigaciones.

Entre los elementos positivamente ciertos en relación con esta reliquia, figuran los siguientes:

1 -La substancia oscura que se dice ser la sangre de San Jenaro (la que, desde hace más de 300 años permanece herméticamente encerrada dentro del recipiente de cristal que está sujeta y sellada por el armazón metálico del relicario) no ocupa siempre el mismo volumen dentro del recipiente que la contiene. Algunas veces, la masa dura y negra ha llenado casi por completo el recipiente y, en otras ocasiones, ha dejado vacío un espacio equivalente a más de una tercera parte de su tamaño.

2 -Al mismo tiempo que se produce esta variación en el volumen, se registra una variante en el peso que, en los últimos años, ha sido verificada en una balanza rigurosamente precisa. Entre el peso máximo y el mínimo se ha llegado a registrar una diferencia de hasta 27 gramos.

3 -El tiempo más o menos rápido en que se produce la licuefacción, no parece estar vinculado con la temperatura ambiente. Hubo ocasiones en que la atmósfera tenía una temperatura media de más de 30º centígrados y transcurrieron dos horas antes de que se observaran signos de licuefacción. Por otra parte, en temperaturas de 5º a 8º centígrados más bajas, la completa licuefacción se produjo en un lapso de 10 a 15 minutos.

4 -No siempre tiene lugar la licuefacción de la misma manera. Se han registrado casos en que el contenido líquido burbujea, se agita y adquiere un color carmesí muy vivo, en otras oportunidades, su color es opaco y su consistencia pastosa.

Aunque no se ha podido descubrir razón natural para el fenómeno, la Iglesia no descarta que pueda haberlo.  La Iglesia no se opone a la investigación porque ella busca la verdad.  La fe católica enseña que Dios es todopoderoso y que todo cuanto existe es fruto de su creación.  Pero la Iglesia es cuidadosa en determinar si un particular fenómeno es, en efecto, de origen sobrenatural . 

La Iglesia pide prudencia para no asentir ni rechazar prematuramente los fenómenos. Reconoce la competencia de la ciencia para hacer investigación en la búsqueda de la verdad, cuenta con el conocimiento de los expertos.

Una vez que la investigación establece la certeza de un milagro fuera de toda duda posible, da motivo para animar nuestra fe e invitarnos a la alabanza.  En el caso de los santos, el milagro también tienen por fin exaltar la gloria de Dios que nos da pruebas de su elección y las maravillas que El hace en los humildes.

                                                                                         inf. Acta Sanctorum, sept. vol VI                           

                                                                                                                                                                                           Butler, Vida de los Santos       

BERLUSCONI ALL´ATTACCO

BERLUSCONI ALL´ATTACCO ROMA - «Brogli a non finire», «brogli unidirezionali», «in diversi posti e in tutta Italia». Tutti a danno della Cdl. Con decisione, Silvio Berlusconi continua a contestare la legittimità della vittoria dell’Unione e per la prima volta parla apertamente di «irregolarità» nel voto del 9 e 10 aprile pronosticando che cambierà il risultato, «deve cambiare». Il premier riferisce di informazioni «precise» che gli vengono dai «nostri coordinatori di Forza Italia e degli altri partiti». Un affondo quello del Cavaliere che arriva dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Ciampi. Un’ora e un quarto al Quirinale che Berlusconi giudica estremamente positivo: «Tutto bene». E rivolto ai cronisti poi regala una battuta ironica: «Pensavate forse di esservi liberati di me?».

LA DENUNCIA - Ma è sul riconteggio dei voti che Berlusconi si dice estremamente fiducioso: «Tante novità, ci sono tanti brogli». I voti contestati «non sono distribuiti equamente, ma sono unidirezionali. Ne stanno venendo fuori di tutti i colori». Il premier chiarisce di «averne parlato con il capo dello Stato». Poi a notte inoltrata ecco l’appello ai magistrati che dovranno esaminare i verbali: «Le Corti d’Appello siano imparziali e serene».
UN MILIONE DI VOTI DA RICONTARE - «Ci sono un milione e centomila schede annullate,secondo me è assolutamente necessario che venga verificato questo dato. Ci sono situazioni che si stanno accumulando una dopo l’altra, ora dopo ora: si tratta di controllare 60mila verbali di sezioni ed è quello che stiamo verificando», aggiunge Berlusconi riferendosi alle operazioni di verifica delle schede. Quanto ai tempi per fare i controlli, «non ci sono limiti di tempo. Comunque credo qualche giorno», chiosa Berlusconi. Che poi commenta anche il ritrovamento di alcuni scatoloni con schede elettorali in un quartiere di Roma: «È grave che ci siano schede che si trovano in giro, che evidentemente vengono messe da parte. Ne stanno venendo fuori di tutti i colori...».
PRODI: BERLUSCONI DEVE ANDARE A CASA. «Abbiamo vinto e Berlusconi è inutile che tenti di innestare ritardi. Berlusconi deve andare a casa». Lo ha detto Romano Prodi, dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio sui «brogli» elettorali, aprendo a Bologna la manifestazione per la vittoria dell’Unione. «Non si è mai visto nella storia della democrazia italiana uno sconfitto che non accetta il risultato delle urne. Berlusconi controlla tutte le prefetture e il ministero dell’Interno. È anche probabile che Berlusconi imbrogli anche se stesso. Chi è abituato a imbrogliare lo fa anche con se stesso»» ha aggiunto Prodi.
«Qualcuno ha detto che ci vuole una grande coalizione: no, non ci vuole una grande coalizione» ha poi spiegato Prodi che respinge ancora una volta la proposta di Berlusconi e spiega dal palco di piazza Maggiore che «non ci vuole un cambiamento nella promessa fatta agli elettori e negli accordi fatti nella coalizione».
«È la vendetta della storia». Prodi è poi tornato a criticare la legge elettorale e fa notare che questa legge era stata fatta «per metterci in trappola, ci hanno obbligato a cambiare la strategia e la formazione della coalizione. Noi abbiamo ricostruito la coalizione, abbiamo subito la nuova legge e con la nuova legge abbiamo vinto. Forse con la vecchia avremmo vinto anche di più, per la forza della nostra Unione». 
                                                                                                           inf. Corriere Della Sera


GANÓ PRODI CON EL VOTO DECISIVO DE LOS ITALIANOS EN EL EXTERIOR

GANÓ PRODI CON EL VOTO DECISIVO DE LOS ITALIANOS EN EL EXTERIOR

El líder del centroizquierda obtuvo mayoría en ambas Cámaras. Fue clave el apoyo de los senadores extranjeros electos, entre ellos dos argentinos. Sin embargo, Silvio Berlusconi no reconoce el triunfo.

La asignación de los senadores elegidos por los italianos residentes en el exterior dieron ayer la victoria al líder de la oposición Romano Prodi al darle mayoría en las dos Cámaras del Parlamento. Prodi se proclamó vencedor y dijo que "el triunfo ha sido sufrido pero haremos un gobierno fuerte que durará cinco años". El primer ministro conservador Silvio Berlusconi le respondió que "nadie puede decir que ha ganado" y en una conferencia de prensa afirmó que es necesario primero verificar medio millón de votos anulados.

Berlusconi también dijo que el voto de los italianos en el exterior "podría no ser válido" porque "se cometieron muchas irregularidades" y reclamó un gobierno compartido que Prodi rechazó.

El panorama, que era oscuro en la madrugada del martes porque los resultados daban sustancialmente un empate entre las dos coaliciones, se aclaró al completarse el escrutinio en la Cámara de Diputados, donde la Unión de centroizquierda liderada por Prodi venció por apenas 25 mil votos de diferencia, conquistando 19 millones de sufragios.

Gracias a un sistema proporcional con un premio de mayoría inventado hace unos meses por el premier Silvio Berlusconi y los suyos para asegurarse un nuevo triunfo en las elecciones del domingo-lunes, la oposición de centroizquierda recibió 55 diputados de premio y conquistó la mayoría absoluta en la Cámara de Diputados, con 348 bancas, contra 281 del centroderecha berlusconiano.

El problema era el Senado, donde hubo cuatro millones menos de votantes porque hace falta una edad mínima de 25 años para depositar el sufragio. Allí, los conservadores de Berlusconi consiguieron 155 senadores contra 154 de la oposición de "centrosinistra".

El fantasma de un "empate", con una Cámara legislativa para cada coalición, hacía materializar una Italia ingobernable. En auxilio del centroizquierda de Prodi llegaron los italianos en el exterior, cuyos votos fueron escrutados con gran lentitud. La gran sorpresa fue que, contra las previsiones de los estrategas de Berlusconi, los italianos que viven fuera de la península votaron masivamente por el centroizquierda de Romano Prodi.

La Unión conquistó cuatro de los seis senadores en disputa, entre ellos la italoargentina Mirella Giai. También resultó elegido en el distrito America Meridional, Luigi Pallaro, por la Asociación Italianos de Sudamérica. Forza Italia de Berlusconi logró un solo senador.

Este resultado dio vuelta los equilibrios de fuerzas en el Senado. Los cuatro senadores de la Unión de los residentes en el exterior hicieron saltar de 154 a 158 el total del centroizquierda,mientras que la alianza de centroderecha pasaba a 156. Eran en realidad 159 porque el senador independiente de Buenos Aires Luigi Pallaro declaró —como consignó Clarín en su edición de ayer— que votaría favorablemente al gobierno que se presentara al voto de confianza y la única mayoría posible la puede encabezar hoy Romano Prodi.

Pero a esas 159 bancas conquistadas hay que agregar a cinco de los siete senadores vitalicios, que simpatizan con el centroizquierda. En Italia los ex presidentes son senadores vitalicios y además el jefe del Estado tiene la facultad de nombrar para ese puesto a algunas grandes personalidades del país.

Los cinco son Rita Levi Montalcini, premio Nobel de Medicina, el empresario Sergio Pininfarina, el ex ministro del Interior y prócer de la izquierda Giorgio Napolitano, el ex primer ministro democristiano Emilio Colombo, y el ex presidente de la República, Oscar Luigi Scalfaro. Con el centroderecha simpatizan el ex primer ministro Giulio Andreotti y el ex presidente Francesco Cossiga.

El número de senadores favorables a Romano Prodi y su alianza Unión sube así a 164 legisladores, dos más que el mínimo imprescindible para la mayoría absoluta.

El sustancial empate en porcentaje de votos entre las dos coaliciones ha obligado a mirar con la lupa los números necesarios para formar gobierno, haciendo un minucioso inventario de amigos y adversarios.

Con 348 diputados (incluidos también los doce legisladores elegidos en el exterior) y 164 senadores, Romano Prodi tiene asegurado el voto de confianza parlamentario, aunque en el Senado deberé ser muy estricta la disciplina porque la mayoría corre por el filo de la navaja.

Esta relativa precariedad y el estado parejo de las fuerzas enfrentadas, desató ayer una ofensiva de Berlusconi, que en una conferencia de prensa dijo que "ninguno puede decir ahora que ha ganado".

"Creo que los resultados no son definitivos y sobre este voto hay muchos lados oscuros", agregó. Dijo que hay medio millón de votos anulados que es necesario verificar y recién después, "si la aritmética les dará a ellos los números deberán demostrar que saben gobernar verdaderamente el país".

"No tengo inconvenientes en llamar por teléfono al señor Prodi, pero sólo cuando sean ciertos los resultados electorales", señaló el primer ministro.

Aunque el tono sigue siendo el del enfrentamiento agudo con sus adversarios, Silvio Berlusconi dijo que era necesario plantearse si con el país partido por mitades exactas "no hay que tomar como ejemplo a países como Alemania y unir las fuerzas para gobernar en la concordia. Al país no le hace bien ir adelante en una especie de guerra civil. Debemos sentarnos responsablemente en una mesa y pensar en los intereses del país".

Pero en Alemania, la gran coalición que hace gobernar juntos a democristianos y socialistas, bajo la guía iluminada de la premier Angela Merkel, se apoya en una buena relación personal entre los políticos de ambos bandos. En Italia, los rencores están a flor de piel.

Berlusconi aprovechó también para descalificar a los diputados y senadores elegidos en el exterior y favorables a la centroizquierda. Dijo que en el proceso electoral de los residentes en el exterior "hubo muchas irregularidades", que pueden quitar validez a los resultados.

Inmediatamente Romano Prodi le respondió que Berlusconi podía hacer todas las verificaciones en los escrutinios que autoriza la ley. "Pero no vamos a aceptar ninguna coalición distinta a la nuestra.

Tenemos mayoría en ambas Cámaras y podremos hacer un gobierno fuerte y estable", concluyó Prodi.

                                                                                                                  inf. Clarín

FACENDO SESSO CI SI AMMALA DI MENO

FACENDO  SESSO  CI  SI  AMMALA  DI  MENO Fare sesso fa bene, non è una novità. Ma pochi sanno quanti sono i vantaggi sia fisici che mentali che offre l'attività sessuale. Tra tutti i rimedi che esistono la cara e vecchia "ginnastica da camera" è sempre la migliore. Tutti sanno che fa bene sia al fisico (come tutti i tipi di ginnastica) che all'umore, ma vediamo come e perché. Durante l'attività sessuale il nostro organismo secerne una serie di sostanze importanti quali le endorfine, che portano benessere attenuando i dolori e potenziando le difese naturali del corpo (niente "Scusa caro, ma ho mal di testa"). Ci sono poi gli estrogeni: ormoni che proteggono il cuore e che, assieme al testosterone, mantengono sani muscoli e ossa. L'ossitocina poi, funge da antidepressivo stimolando sia il desiderio che il senso di appagamento.

 

Ricapitolando, facendo sesso ci si ammala di meno, si attenuano i dolori, si rinforza il cuore, si può combattere l'anemia - l'ossigeno aiuta a trasportare anche il ferro. Ci si rasserena scaricando tutte le tensioni - il che è un buon antidoto contro l'insonnia - e si acuiscono persino le facoltà percettive, diventando più lucidi e ricettivi. Quante cose si risolvono con un'adeguata attività sessuale! Ma attenzione: questi vantaggi si ottengono solo se all'attività fisica si unisce il sentimento. E' necessario, secondo gli esperti, provare forti emozioni, lasciarsi trasportare dalla passione perché anche il coinvolgimento morale ed affettivo gioca un ruolo determinante nella salute dell'eros. Farlo senza amore può diventare doloroso, provocare disturbi e danneggiare la riuscita della performance. Riuscite a trarne i sopraccitati vantaggi? Se le vostre risposte sono negative non disperate, correte ai ripari analizzando un po' la vostra vita di coppia. Se invece i vostri riscontri sono positivi, potete stare tranquilli e continuare a godervi la vita!

 

 

PIU’ SESSO PIU’ BENESSERE   

L'attività sessuale non logora il fisico, anzi lo mantiene giovane e in forma. L'importante, come nell'attività fisica in genere, è praticarlo con costanza e regolarità .

Sui presunti rischi alla salute per chi svolge una sostenuta attività sessuale, da sempre si sono ammassate storie su storie. Dalla debilitazione fisica a cui andrebbe incontro, agli acciacchi alla schiena, all’invecchiamento precoce, per arrivare al dibattito di qualche tempo fa sull’opportunità o meno per i calciatori di fare sesso prima delle partite. Secondo generazioni di allenatori, infatti, i calciatori e gli atleti in generale dovrebbero astenersi dalle performance amatorie a ridosso di gare importanti per non compromettere la propria prestazione. Come se non bastasse secondo una ricerca piuttosto recente chi fa troppo sesso si esporrebbe a infezioni urinarie e infiammazioni alle articolazioni del ginocchio. Ma i sessuologi hanno voluto affrettarsi ad affermare che il sesso, lungi dal provocare problemi di salute e decadimento fisico, è una vera medicina naturale. Non solo. Il nostro organismo è predisposto per farlo con frequenza e regolarità. I rischi, semmai, sono per chi lo fa troppo poco! La prova ce la dà la natura stessa. I maschi hanno delle spontanee erezioni notturne mentre dormono, soprattutto durante la fase di sonno Rem. Pochi sanno che anche le donne provano qualcosa di simile, vale a dire un sensibile aumento della lubrificazione vaginale nelle ore notturne. Entrambi i fenomeni, interpretati dalla psicologia tradizionale come una reazione alle inibizioni che viviamo durante il giorno, trovano in realtà una spiegazione fisiologica. L’apparato riproduttivo dell’uomo e della donna, in condizione di riposo, viene irrorato da una circolazione sanguigna lenta e insufficiente, che aumenta solo in fase di eccitazione. Ecco dunque che, se non pratichiamo attività sessuale, il nostro corpo provvede da solo ad ossigenare gli organi genitali mediante erezioni e lubrificazioni notturne tese ad aumentare il flusso di sangue nelle zone in questione. Viene così contrastato il rischio di aterosclerosi, che nei vasi sanguigni dell’apparato riproduttivo può precedere di una decina d’anni quella che colpisce le coronarie. Ma il sesso, praticato di frequente, protegge dall’aterosclerosi tutto l’apparato cardiocircolatorio e nell’uomo previene anche l’impotenza per cause circolatorie ed ha un’azione positiva nei confronti della prostata perché ne rallenta il tipico ingrossamento che procede con l’età. Anche l’organismo della donna trae un gran giovamento dal fare l’amore poiché rafforza le proprie difese contro raffreddore e influenza. Insomma, fare sesso non è solo un piacere ma anche salutare quanto praticare uno sport e il vero problema non è farlo troppo, ma semmai farlo troppo poco!

 

Fare l’amore fa bene…all’amore, si diceva una volta. Ma non solo a quello. Durante una prestazione sessuale i battiti cardiaci arrivano a 150 al minuto, un’autentica sferzata di benessere per le coronarie. Ecco perché non si dovrebbe mai smettere di fare l’amore, anche in età avanzata. Ma i benefici non si limitano a cuore e circolazione del sangue. È coinvolto direttamente anche il nostro sistema immunitario.

 

Si è già detto che il miglioramento dell’umore derivato dal piacere fisico può influire positivamente sulle nostre difese contro le malattie da raffreddamento. Anche il bacio ha un ruolo in questo. Attraverso la saliva avviene uno scambio di anticorpi ed enzimi utili a contrastare le infezioni, inoltre i batteri e i virus che i partner si scambiano baciandosi vanno a rafforzare le loro difese immunitarie. Senza contare che il testosterone contenuto nella saliva di lui eccita lei, mentre la saliva femminile contiene sostanze che agiscono da ansiolitici per lui.

 

Infine per quanto riguarda l’amore: non ci sono limiti massimi nel numero di rapporti, semmai esiste un minimo: 2 a settimana secondo gli esperti. Al di sotto è meglio non scendere, ma al di sopra è tutta salute in più.

 

 

 


NIENTE DOTTORE FAI L’AMORE

 

10 modi per intensificare l'attività che migliora la salute e riduce lo stress. (Cristiana De Gregorio)

Il programma che ti suggeriamo regala decine di benefici per la salute, dal controllo del colesterolo alla protezione della prostata, dal sollievo dai dolori alla riduzione dello stress. Cos'è questa sconosciuta strada verso il benessere? Il sesso. E in gran quantità. A quanto pare lo psicoanalista Wilhelm Reich non era molto lontano da quest'idea già negli anni quaranta, quando raccomandava un orgasmo al giorno per garantirsi un'ottima salute.

 

 

Brucia grassi a letto

 

«L'attività sessuale è una forma di ginnastica», dice la dottoressa Laura Rivolta, psicologa e sessuologa. Certo ogni singolo atto sessuale non comporta molto esercizio. Ma ricorda la lezione delle piramidi: ciascun mattone è insignificante; insieme, costituiscono una delle meraviglie del mondo. Se sei così fortunato da fare sesso 3 volte alla settimana (anche solo un modesto accoppiamento) bruci circa 7.500 calorie all'anno. E’ come fare jogging per 120 chilometri. Il conto delle calorie bruciate cresce con il crescere dello sforzo amoroso fino a circa 10.000 calorie all'anno. Oltre a questi vantaggi di tipo aerobico, il sesso presenta alcuni piccoli benefici degli esercizi di resistenza. «Durante l'eccitazione e l'orgasmo si verifica una miotonia, o contrazione, dei muscoli», dice la Rivolta. Più sollevi, ruoti e spingi, meglio è dal punto di vista della costruzione muscolare. Senza dubbio l'energia che metti nell'atto ha il suo peso. Ma non esagerare.

 

 

Vivi con più passione, vivi più a lungo

 

I francesi chiamano l'orgasmo la petite mort: la piccola morte. Ma i ricercatori dicono che una piccola morte di tanto in tanto può aiutare a rimandare quella grande.

 

- L'AMORE ODIA IL COLESTEROLO. Il sesso, una forma di esercizio fisico, aiuta a ridurre il colesterolo totale e a modificare l'importantissimo equilibrio colesterolo buono/cattivo a favore del primo. Non molto. Ma il massimo benessere si raggiunge con ogni piccolo vantaggio che si riesce a conquistare.

 

- L'AMORE E’ COME L'OSSIGENO. Il sesso mette in overdrive il sistema respiratorio. Quando respiri velocemente e profondamente, il tuo sangue si arricchisce di ossigeno, che nutre tutti gli organi e i tessuti.

 

- AUMENTA I LIVELLI DI TESTOSTERONE. «Ogni tipo di esercizio fisico aumenta il testosterone», spiega la dott. Alessandra Lancellotti, psicologa e sessuologa. Il sesso anche. Il magico nettare maschile presenta molti felici effetti. Irrobustisce la pulsione sessuale e fortifica ossa e muscoli. Alcuni medici ritengono che il testosterone mantenga in buona salute il cuore e il colesterolo buono alto.

 

- L'AMORE E’ L'ANALGESICO MIGLIORE. Ci sono molte prove che le endorfine rilasciate durante il sesso sono efficaci antidolorifici. «L'eccitazione e l'orgasmo possono elevare la soglia del dolore», dice la dott. Lancellotti. «Il sesso può contribuire ad alleviare i dolori artritici, i colpi di frusta e il mal di testa».

 

Il testosterone è un corticosteroide, e il suo aumento durante il sesso spesso riduce le infiammazioni articolari dell'artrite. Le ricerche indicano che pazienti affetti da artrite hanno una riduzione del dolore fino a 6 ore dopo il sesso. Anche l'emicrania può essere affrontata meglio con il sesso: le endorfine prodotte con l'eccitazione hanno un effetto analgesico. Il flusso sanguigno accelerato in tutto il corpo, specialmente nell'area dei genitali, riduce la pressione sul cervello. Il rilassamento dopo l'orgasmo riduce la tensione nei muscoli del collo.

 

- IL SESSO PRODUCE DHEA. Il DHEA (dehydroeplandrosterone) è un ormone. Ci sono prove convincenti che un più alto livello di DHEA è benefico per la salute. «Subito prima dell'orgasmo e dell'eiaculazione, il DHEA balza a livelli 3 o 5 volte superiori al normale», afferma la dott. Lancellotti.

 

 

Vizia la tua prostata

 

Alcuni problemi di prostata che diventano comuni verso i 50 anni sono provocati e/o aggravati quando i liquidi prostatici non vengono eliminati in maniera efficiente. E lo sbocco della ghiandola prostatica è il sesso. Durante l'orgasmo i muscoli che circondano la prostata si contraggono molte volte, emettendo i fluidi. Le opinioni degli esperti non concordano tutte sulla frequenza ottimale dell'attività sessuale per la migliore protezione della prostata (da una a più volte alla settimana), ma, è chiaro che una pratica regolare è una sicurezza in più. Inoltre, se attualmente hai una vita sessuale attiva, è importante che continui a tenerla in funzione. «Se un uomo ha una cadenza di eiaculazione più o meno regolare di 1, 2, 3 o più volte alla settimana, dice il dott. Fabrizio Scroppo, specialista in andrologia, e poi, per una ragione, la frequenza di orgasmo e di eiaculazione cala bruscamente, è probabile che la ghiandola prostatica si sovraccaricherà di liquido». Che è un altro modo per dire che i coniugi non dovrebbero permettere che degli stupidi dissapori rovinino letteralmente la salute. Attenzione, però: le prove sembrano dimostrare che ogni mutamento improvviso nella frequenza dell'attività sessuale, anche il passaggio da un periodo di magra a uno di bisboccia, non fa bene alla prostata.

 

 

Eccitati, e poi calmati

 

Qual è la maggiore causa di stress per un uomo? Problemi finanziari? Un capo fascista? No: non abbastanza sesso. «Il sesso può essere un metodo efficace per ridurre i livelli di stress», dice la dott. Rivolta. Fare sesso raffredda, induce una profonda sensazione di benessere e di rilassamento. Un rapporto può fare prodigi per l'umore di un uomo. L'umore influisce sul fisico e l'ottimismo fa bene alla salute. Ed è molto più facile sentirsi ottimisti se ci sono buone probabilità che tua moglie ti faccia una bella visita.

 

 

Evita gli avvocati divorzisti

 

Il nesso tra sesso e amore è complesso, ma la scienza appoggia l'idea che il sesso rende più durature le relazioni. Il che significa avere migliori possibilità di superare gli scogli che rendono burrascoso in qualche momento anche il migliore dei matrimoni. Il farmaco contro il divorzio potrebbe essere un ormone chiamato ossitocina, prodotto dalla ghiandola pituitaria. Con uno dei tipici meccanismi di feedback della natura, genera il desiderio di essere toccati e al tempo stesso è incrementato dal contatto. Ogni volta che qualcuno ti tocca in maniera affettuosa, c'è una piccola scarica extra di ossitocina. Quando qualcuno ti tocca così affettuosamente da provocarti un orgasmo, il livello di ossitocina sale alle stelle. Secondo la dott. Rivolta, l'ossitocina è l’ormone legante. Ci rende inclini ad abbracciare e coccolare, e potrebbe renderci migliori amanti, genitori e amici. Anche se l'effetto dell'ossitocina è più evidente nelle donne che negli uomini (probabilmente perché lavora in congiunzione con gli estrogeni, molto più presenti nelle donne), è chiaro che un uomo che ha un'energica vita sessuale ha migliori probabilità di essere un marito e un padre affettuoso che non quello che deve elemosinare qualche briciola di sesso.

 

 

Tieni in funzione tua moglie

 

Le donne dovrebbero sapere i benefici del sesso sulla salute. Anzi, è più importante per loro che per noi. «I rapporti regolari possono incrementare il livello di estrogeni di una donna, proteggere il cuore e mantenere più elastici i tessuti vaginali», spiega la dott. Rivolta. Una vita sessuale costante può anche regolarizzare cicli mestruali difficili e migliorare la sindrome premestruale. «Ci sono prove sempre più convincenti», dice la Rivolta, «che il sesso può aiutare a vivere più a lungo». Il tatto esercita il suo potere in tutto l'organismo innalzando i livelli delle sostanze che prolungano il tuo periodo di vita (DHEA, ossitocina, endorfine, ormone della crescita) e abbassando quelli che possono abbreviarlo, come il cortisolo e l'adrenalina. Considera le conseguenze: hai un'eccellente vita sessuale; quindi sei sano e libero da stress; quindi la performance sul lavoro è super. Tutto perché due persone tengono l'una all'altra, e ai figli, tanto da farlo ogni volta che sia possibile.

 

 

IL CAFFÉ FA BENE AL FEGATO

IL CAFFÉ FA BENE AL FEGATO

Uno studio di ricercatori dell’Istituto Mario Negri: nelle giuste dosi aiuta a combattere la cirrosi epatica e il tumore.

ROMA - Il caffè non fa male, anzi fa addirittura bene. Una tazzina di espresso protegge infatti il fegato da malattie gravi come la cirrosi epatica e il tumore, soprattutto quando il soggetto è ad alto rischio per queste patologie perché, ad esempio, consuma molti alcolici. La buona notizia arriva dalla revisione di una serie di studi che hanno avuto, negli anni, come protagonista la bevanda più amata dagli italiani. Un compendio di risultati presentato durante l’incontro «La terapia delle malattie epatiche» da Alessandra Tavani, che ha condotto lo studio con Carlo La Vecchia, entrambi dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano.

LE DOSI - Il promotore dell’incontro Adolfo Francesco Attili, Ordinario di Gastroenterologia presso l’Università di Roma La Sapienza ha comunque precisato che troppi caffè possono dare disturbi come tachicardia e difficoltà ad addormentarsi. Questi risultati, ha spiegato Attili, «non devono invogliare a un consumo esagerato di caffè, ma sono importanti perché possono portare alla scoperta delle molecole protettive che esso contiene, probabilmente antiossidanti come i diterpeni».
I BENEFICI - Il consumo di caffè, sottolinea Tavani, è associato a riduzione di rischio della cirrosi: infatti, maggiore è il consumo della bevanda nera, minore la presenza della gamma-glutamil transferasi (GGT), un indicatore della malattia. Analoga riduzione di rischio si riscontra nei confronti dell’epatocarcinoma, il tumore del fegato. Numerosi studi, aggiunge Tavani, mostrano che il consumo di caffè riduce infatti il rischio di sviluppare questo tipo di tumore. Varie componenti del caffè possono essere collegate agli effetti favorevoli della bevanda contro il tumore epatico: sia la stessa caffeina sia i molti agenti antiossidanti di cui il caffè è una fonte preziosissima.
                                                                                                           inf. Corriere Della Sera