CLAUDIO BAGLIONI...QUEI FAVOLOSI ANNI ´60
Claudio Baglioni canta i suoi anni 60. Trenta cover che ripercorrono un decennio di storia musicale italiana. Da Luigi Tenco a Gino Paoli, da Mina a Caterina Caselli, e Giorgio Gaber, De André, Battisti. Un viaggio sentimentale negli anni di Carosello, del Disco per lestate, dei jukebox! Un periodo tra i più floridi per la nostra discografia
Con questo album si conclude la trilogia iniziata con Tutti qui (collezione di tutti i singoli) e proseguita con Gli altri. Tutti qui (collezione dei brani più amati dallautore e dai fans).
Quelli degli altri sono i successi che più hanno emozionato il musicista e che hanno spopolato negli anni Sessanta, decennio indimenticabile per la musica leggera italiana. Lalbum è stato registrato in poco più di due mesi.
"Sono - ha detto Baglioni le canzoni che ascoltavo e amavo prima di cominciare a fare musica e anzi credo di aver iniziato a scrivere canzoni solo quando ho cominciato a superare linvidia per questi autori e questi brani straordinari ".
Tra i trenta brani, distribuiti in due cd, troviamo sia classici di mostri sacri del nostro panorama musicale sia hit di una stagione. La scuola di Genova viene omaggiata con ben dieci brani: Che cosa cè e Senza fine di Gino Paoli; Arrivederci, Il mio mondo e Il nostro concerto di Umberto Bindi; Un giorno dopo laltro, Vedrai vedrai, e Lontano Lontano di Luigi Tenco; Amore che vieni, amore che vai e Canzone dellamore perduto di Fabrizio De André.
Anche la scena cantautorale milanese trova spazio: Non arrossire e Le strade di notte di Giorgio Gaber; Vengo anchio no tu no di Enzo Jannacci.
Tre sono le interpreti femminili con i loro successi: Lultima occasione (cover di Once there was a time di Tom Jones) e Se telefonando di Mina; Fortissimo di Rita Pavone; Cento giorni e Insieme a te non ci sto più del casco doro Caterina Caselli.
Ci sono poi canzoni che hanno fatto la fortuna dei loro interpreti come il singolo di lancio di questo album, Cinque minuti e poi di Maurizio, leader dei New Dada, gruppo beat italiano che aprì il concerto dei Beatles a Milano. Oppure Io che non vivo di Pino Donaggio (poi diventato autore di colonne sonore per il cinema) che ha conosciuto grande fama internazionale e Il mondo di Jimmy Fontana, canzone trionfatrice al Disco per lestate. Non poteva mancare in questa raccolta un omaggio al grande Domenico Modugno con il suo brano più celebre, Nel blu dipinto di blu, che Baglioni ama spesso eseguire durante le sue performance live. E non potevano mancare nemmeno il ragazzo acqua e sapone degli anni Sessanta, quel Gianni Morandi di Cera un ragazzo e Se non avessi più te e un classico del repertorio Mogol-Battisti Emozioni.
Lidea delle compilation di cover è senzaltro più interessante delle operazioni antologiche con scadenza annuale. Queste infatti sono imposte per la maggior parte dalle case discografiche e gli artisti cercano di rimediare infilandoci un paio di inediti. Certo molti dei brani "recuperati" rischiano uninflazione da cover e bisognerebbe forse essere più selettivi nella scelta. Se è vero che Cinque minuti e poi è un pezzo anni Sessanta che non vedeva da tanto un rilancio discografico a livello nazionale, canzoni come Volare o Emozioni hanno conosciuto nel tempo già moltissimi interpreti. Baglioni comunque ci mette la voce, oltre che la faccia, forzando le melodie laddove gli interpreti originali non possedevano la sua abilità canora.
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