Blogia
COL CUORE IN ITALIA

PREZZI A FUTURO, LE PAURE DEGLI ITALIANI

PREZZI A FUTURO, LE PAURE DEGLI ITALIANI

Il 45% teme la caduta del potere di acquisto, solo il 18% nell’Ue dove la popolazione è più preoccupata per il lavoro
ROMA - Quasi la metà degli italiani, il 45% per la precisione, è molto preoccupata dall’aumento dei prezzi e teme di diventare più povera. È una delle analisi contenuta nel 38° rapporto annuale del Censis. Si tratta di una percentuale nettamente superiore alla media dei Paesi dell’Unione europea, dove l’aumento dei prezzi preoccupa solo il 18% della popolazione, secondo i dati Eurobarometro 2004. Nell’Ue, invece, il problema più sentito è la disoccupazione: 44% contro il 34% in italia. Molto più uniforme è la percezione degli altri problemi più urgenti: la situazione economica (29% contro il 25% della media Ue), la criminalità (23% contro 26%), l’immigrazione (12% contro 16%), le tasse (12% contro 8%), il terrorismo (11% contro 15%) e le pensioni (11% contro 10%).

 MODIFICATE LE SPESE - Da un’indagine su un campione di 1.500 famiglie realizzato dal Censis per conto di Confcommercio, è risultato che il 47,5% delle persone contattate ha dichiarato di aver modificato le spese alimentari in seguito all’inflazione, quasi il 60% utilizza i propri risparmi per affrontare nuove spese, il 70% acquista con più frequenza rispetto al passato prodotti di marche commerciali, l’80% ha ridotto le spese per il tempo libero, l’83,5% ricorre più spesso a offerte speciali.
Non sarebbe corretto, continua il rapporto, dedurre da questi dati che ci sia un diffuso impoverimento delle famiglie, ma «è opportuno non sottovalutare il senso di disagio manifestato da un cospicuo numero di persone». Il 92% degli intervistati teme che il tasso di inflazione continui ad aumentare, ma appare ancora più preoccupante il diffuso timore dell’erosione del risparmio a causa di prezzi crescenti o di shock finanziari.

RENDITE - «Un numero non esiguo di famiglie ha come fonte prevalente di sostentamento una rendita da patrimonio e non un reddito dal lavoro o una pensione», è scritto nel rapporto. Si tratta di 950 mila famiglie, circa il 5% del totale. La liquidità costituitasi nel 2003 è risultata pari a oltre 35 miliardi di euro, «cash prontamente fruibile, capace di alimentare, presso taluni strati della popolazione, la crescente domanda di attività immobiliari e in generale di attività reali che dilatano il patrimonio».

INTERNET POCO USATO - Secondo il rapporto 2004, quasi tre italiani su quattro non si connettono mai a internet, il 74% non sa usare il computer. Tra la minoranza di chi usa internet, il 60,6% scarica la posta, il 34% utilizza motori di ricerca, mentre un terzo si aggiorna sulle ultime notizie.

0 comentarios